AGGIORNAMENTO ORE 20.30
È fratello del vicario generale della Diocesi di Trapani il 66enne Giacomo Genovese, morto oggi pomeriggio nell’incidente stradale avvenuto sul lungomare Dante Alighieri all’altezza di piazza Vittorio Emanuele. Lascia la moglie e due figli.
La donna di 27 anni che era alla guida della vettura coinvolta nell’incidente è stata denunciata dalla Polizia Municipale per l’ipotesi di omicidio stradale. Dagli accertamenti sanitari è risultata negativa ad alcol e stupefacenti. L’auto è stata posta sotto sequestro. La salma della vittima è già stata consegnata alla famiglia.
“Il vescovo Pietro Maria Fragnelli, il clero e tutta la Chiesa di Trapani – si legge in una nota diffusa dalla Curia – con profondo dolore, abbracciano e si stringono in questo momento al vicario generale don Alberto Genovese per la tragica morte di suo fratello Giacomo. Mentre affidiamo al Padre il nostro fratello Giacomo, sotto lo sguardo amorevole della Madonna di Trapani, sentiamo il desiderio profondo di unirci nella preghiera silenziosa per chiedere la forza consolatrice dello Spirito e il dono della pace a tutti i familiari”.
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È il 66enne G.G., residente a Trapani, l’uomo che ha perso la vita oggi pomeriggio in un incidente avvenuto sul lungomare Dante Alighieri, all’altezza di piazza Vittorio, intorno alle 15.30.
L’uomo procedeva a bordo di uno scooter
Liberty 125, quando all’altezza dell’incrocio con via Pallante si è scontrato, per cause in corso di accertamento, con una Volkswagen Polo condotta da una giovane che è stata condotta in ospedale per accertamenti ma non avrebbe riportato conseguenze fisiche.
L’uomo, secondo le notizie attualmente disponibili, sarebbe deceduto, ma non sul colpo, per un trauma craniofacciale. Indossava un casco del tipo “jet”, indicato per l’uso cittadino con un ciclomotore, che però lascia l’area del viso scoperta rispetto al tipo “integrale”.
Sul posto sono giunte un’ambulanza del 118 e pattuglie della Polizia Municipale di Trapani per i necessari rilievi e la gestione del transito veicolare. La salma, al momento in cui scriviamo, è ancora distesa, coperta, sulla carreggiata in attesa dell’arrivo del medico legale per la necessaria autorizzazione alla sua rimozione.