Sarà formalizzata entro la giornata di oggi la denuncia nei confronti dell’uomo – tra i 45 e i 50 anni – che, ieri pomeriggio intorno alle 19, ha fatto ingresso in un bar, il Caffè Mirò di via Giovan Battista Fardella a Trapani, pretendendo di essere servito oltre l’orario di chiusura, minacciando il titolare e un suo dipendente e danneggiando uno dei tavolini dell’esercizio commerciale.
“Ieri pomeriggio – racconta il titolare Vito Candela – è entrata nel nostro locale una donna, nostra cliente sporadica, che ha chiesto un caffè. Le abbiamo spiegato che a quell’orario, non essendo provvisti di cucina, siamo autorizzati, secondo le attuali norme anti Covid, ad effettuare solo consegne a domicilio. La donna si è scusata, ha ringraziato, ed è uscita”.
La cosa sembrava finita lì e, invece, dopo qualche minuto ha fatto ingresso nel bar un uomo, presentatosi come il compagno della donna, che ha insistito per ottenere il caffè. Anche a lui è stato spiegato il motivo per cui la sua richiesta non poteva essere accolta.
“A quel punto – prosegue il titolare del bar – lui, invece di andarsene, ha dato una spinta al tavolo in metallo con piano di vetro che noi solitamente posizioniamo davanti all’ingresso del caffè, proprio per evitare che qualcuno, dopo l’orario consentito, possa entrare”.
Il tavolino è caduto a terra e si è frantumato. L’uomo ha girato dietro al bancone con aria minacciosa e ha chiesto: “Perché non chiudete se non potete servire i clienti?”. Titolare e dipendente sono riusciti, comunque, a farlo uscire mentre l’uomo continuava a dire “Chiudete o vi faccio chiudere io!”
A questo punto il titolare del bar ha chiamato il 112 e sul posto sono prontamente giunte due pattuglie della Volante. I poliziotti hanno identificato l’uomo che, nel frattempo si era seduto, insieme con la compagna, su una panchina di fronte al bar. L’uomo ha sostato ancora un po’ di fronte al locale poi, data la presenza degli agenti, si è allontanato.
“In tutto questo periodo di emergenza per la pandemia noi abbiamo fatto del rispetto delle regole – conclude Vito Candela – la nostra filosofia. I primi a soffrire per le restrizioni siamo noi ma, ovviamente, quando i clienti ci chiedono qualcosa che non possiamo fare, noi spieghiamo il motivo e andiamo avanti”.