Bello e commovente il tributo alla memoria di Vittorio Morace prima del fischio d’inizio: tutto lo stadio in piedi ad applaudire. Partita,invece, brutta da vedere, che ha segnato un passo indietro in termini di prestazione rispetto a quella di Coppa con il Licata.
Non si sono visti nè gioco fluido nè spettacolo e ciò ha un po’ sorpreso, date le dichiarazioni iniziali del Mister, che promettevano un Trapani spumeggiante. Niente di drammatico o di irrimediabile, intendiamoci ma è stata netta la delusione fra la gente granata a fine gara in relazione a quello che è l’obiettivo dichiarato di questa squadra: entusiasmare i propri tifosi, facendoli divertire con gioco e spettacolo in campo.
E dunque non è tanto il mancato successo a deludere, né l’impegno mostrato, a mio avviso; un pari interno ci può stare, se di fronte trovi un avversario che ti impedisce di sviluppare la tua abituale manovra.
Semmai è stato il gioco espresso ieri dai granata di Torrisi a deludere: privo di ritmo, di fluidità, di precisione nei passaggi e nelle conclusioni. Gran parte delle difficoltà sono scaturite, come detto, dall’atteggiamento tattico degli avversari, che ci hanno impedito con ordine e precisione nei passaggi di tessere una manovra dinamica ed avvolgente.
Ma anche noi ci abbiamo messo del nostro, non saltando mai l’uomo nell’uno contro uno e dunque non creando mai quella superiorità numerica, in grado di produrre, essa sola, limpide azioni da goal.
Abbiamo invece fatto molta fatica a giocare ed a concludere a rete, tanto è vero che quelle poche palle goal, che ci siamo procurati, sono sembrate episodiche, sporche, ossia non frutto di uno sviluppo razionale del gioco ma semmai scaturenti da palle inattive, mischie o a seguito di conclusioni da fuori e ribattute della difesa avversaria.
La Mariglianese non si è mai resa pericolosa in avanti, tranne che su un calcio di punizione ben sventato dal nostro portiere. Ieri non ne aveva le capacità nè probabilmente l’intenzione. Una sola cosa poteva fare: chiudersi nella propria tre quarti e resistere, impedendoci di giocare e di aggredirli col pressing alto. E l’ha fatto bene, meritando il pareggio solo per questo.
È anche vero che, se i granata avessero vinto, lo avrebbero meritato in pieno: hanno sempre giocato loro e quasi sempre nella metà campo avversaria. Ciò che però rende equo il pari è stata la manifesta impotenza dei nostri a dare una svolta netta alla gara, imponendosi sugli avversari in termini di gioco, tecnica e tattica.
Dobbiamo quindi imparare a venire a capo di partite del genere, e ce ne saranno parecchie altre così, indipendentemente dagli eventuali episodi o dai colpi di fortuna, che oggi ci sono mancati. Soprattutto, visto che la squadra è stata costruita con questa intenzione, dobbiamo ricominciare ad essere belli a vedersi ed efficaci al massimo delle nostre capacità.
(foto di Nino La Macchia, FC Trapani 1905)