È uno spiraglio che si intravede appena ma che potrebbe portare alla conclusione della vertenza che la Fillea Cgil sostiene, da una decina di anni, per difendere il diritto degli ex lavoratori della “Siciliana inerti e bituminosi al pagamento degli stipendi e del Tfr, attesi dal 2014.
Ieri, durante il sit-in dei lavoratori, una ventina in tutto, dinnanzi la sede della Prefettura di Trapani, il segretario provinciale della Fillea Cgil Enzo Palmeri, insieme a una delegazione di lavoratori, è stato ricevuto dalla prefetta Filippina Cocuzza e dal responsabile per l’Agenzia nazionale dei beni confiscati Giuseppe Quattrone.
Secondo quanto prospettato ai sindacalisti e ai lavoratori, tra giugno e luglio prossimi, terminata la vendita delle villette – confiscate insieme ad altri beni a Tommaso “Masino” Coppola, arrestato nel 2005 e condannato per mafia per aver pilotato appalti per conto del boss latitante Matteo Messina Denaro – si provvederà a pagare, anche in parte, gli stipendi agli ex dipendenti, che attendono da 18 a 24 mensilità.
Entro il prossimo 30 giugno saranno, comunque, ultimate le operazioni di liquidazione della società e saranno definiti i crediti che l’Agenzia dovrà corrispondere agli ex lavoratori, cifra che ammonterebbe complessivamente a circa 600 mila euro.
“Grazie all’impegno della prefetta che ha convocato il rappresentante dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati – dice il segretario provinciale della Fillea Cgil Enzo Palmeri – abbiamo intravisto una luce in fondo al tunnel. Ci auguriamo che alle parole seguirà realmente la fine di una vertenza che si trascina da anni e che ha avuto serie ripercussioni sui lavoratori, rimasti senza lavoro e senza reddito”.