Giunge notizia di un nuovo annullamento del Tar Sicilia che ha sospeso, su istanza del Ministero dell’Istruzione, dopo quelle di Palermo, Messina e Agrigento, anche l’ordinanza con la quale il sindaco di Siracusa aveva disposto la chiusura delle scuole per l’aumento dei contagi Covid.
Si ritorna, quindi, sulla problematica relativa alla portata della competenza dei sindaci nella loro qualità di autorità sanitaria locale. Se, infatti, nel caso di Palermo la città è in zona gialla, Messina, Agrigento e Siracusa sono tra i comuni posti in zona arancione dalle ordinanze del presidente Musumeci, così come si è colorata di arancione, da ieri, tutta la provincia di Trapani, capoluogo compreso.
Nella sua pronuncia la Terza Sezione del Tar di Catania ha sottolinea che, secondo la legge nazionale attualmente in vigore, le scuole possono essere chiuse solo in “zona rossa” e questa norma “è prevalente rispetto a quanto disposto con l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana n. 1 del 7 gennaio 2022″. La percentuale di contagio nel territorio di Siracusa, inoltre, ricordano i giudici, risulta pari a 1.552 casi per 100.000 abitanti e al riguardo i giudici amministrativi osservano che “l’indice risulta significativamente inferiore rispetto a quanto di recente riscontrato in diversi ambiti regionali”. Non ci sarebbero, quindi, a Siracusa, le condizioni per chiudere le scuole e passare alla DAD.
Proprio nel tardo pomeriggio di ieri, l’Anci Sicilia ha convocato una riunione nel corso della quale i primi cittadini hanno espresso la “necessità di chiarezza sul rapporto esistente fra la normativa nazionale e quella regionale – si legge in una nota della Associazione dei Comuni – con riferimento alle conseguenze derivanti dalla istituzione di zone gialle, arancioni e rosse e alle condizioni giuridiche per emanare le eventuali ordinanze sindacali”.
“Non mi risulta – ci ha detto il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida espressamente interpellato sul punto – che la mia ordinanza, che riguarda il territorio comunale di Trapani, sia stata impugnata davanti al Tar. Noi abbiamo agito in base ai dati epidemiologici forniti dalla Asp che non possono essere paragonati a quelli di altri Comuni della Sicilia”.
Al momento, quindi, il provvedimento del sindaco resta in vigore e, salvo novità dell’ultima ora, domani le lezioni si svolgeranno in DAD.
Anche l’Amministrazione comunale di Marsala, in riferimento alla notizia della sospensione dell’ordinanza del sindaco di Siracusa, ha comunicato che il provvedimento adottato dal sindaco della città lilibetana, così come da altri sindaci della provincia di Trapani – non è stata impugnata davanti al Tar Sicilia. “Pertanto – si legge in una nota – da domani e fino al prossimo 22 gennaio è sospesa la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni e grado della città. Naturalmente, i dirigenti scolastici hanno già attivato la didattica a distanza“.
Tornando alle posizioni espresse dall’Anci, “in tale incerto contesto, come amministratori – ha affermato il presidente di Anci Sicilia e sindaco di Palermo Leoluca Orlando – abbiamo assistito alla crescente preoccupazione da parte del mondo scolastico e dei nostri concittadini per l’incremento esponenziale dei contagi. Abbiamo evidenziato con forza in una nota ufficiale e nel corso dell’ultima riunione della task force sulla Scuola l’assenza dei dati sull’andamento epidemiologico e l’inadeguatezza degli strumenti disponibili nelle strutture scolastiche, come la mancanza di mascherine Ffp2 e dei necessari impianti di areazione nelle aule”.
L’assemblea dei sindaci siciliani ha anche ribadito la necessità di avere a disposizione, Comune per Comune, dati certi e aggiornati sul numero dei contagiati e dei vaccinati e sulla eventuale incidenza dei ricoveri sulle strutture sanitarie per evitare il ripetersi dello stato di incertezza e di preoccupazione dei giorni scorsi.
Orlando ha difeso la posizione assunta da numerosi amministratori che hanno deciso di emanare le ordinanze (ex art. 50 del Testo Unico Enti Locali) – tra cui per prima Trapani a cui si sono via via aggiunte, fino a stamane – molte altre amministrazioni comunali del Trapanese – tenendo conto dell’aumento dei contagi: un’iniziativa nata per scongiurare una reale condizione di pericolo che è stata confermata dalle ultime ordinanze del presidente della Regione, Nello Musumeci, che hanno sottoposto a provvedimenti restrittivi anti Covid e dichiarato in “zona arancione” ben 149 comuni siciliani.
Nel corso dell’assemblea Anci di ieri pomeriggio è emersa anche la criticità relativa alla circostanza che alcune ASP, a causa dell’incremento dei contagi, non hanno più provveduto a svolgere il servizio di ritiro dei rifiuti domestici dei cittadini in quarantena. È stato sollecitato il ripristino del servizio di pertinenza delle ASP che, solo in qualche caso – come ad esempio a Trapani – viene svolto dal Comune, previa intesa con l’Azienda sanitaria provinciale.