«Dal 1 febbraio il Green Pass avrà validità di 6 mesi (e non più di 9 mesi). Ciò significa che chi ha fatto la seconda dose in estate si ritroverà improvvisamente senza Green Pass. Al contempo, però, non avrà nemmeno la possibilità di fare la terza dose, perché nel Trapanese, dal 31 dicembre si è deciso di introdurre l’obbligo di prenotazione e le prime date utili sul portale ASP sono a fine febbraio. Questa situazione quindi obbligherà tutti coloro ai quali il Green Pass scadrà il 1 febbraio a spendere ogni due giorni 15 euro di tampone per recarsi a lavorare, e di certo non per una propria mancanza. Misure prese a casaccio, brancolando nel buio, a qualsiasi livello».
La riflessione è di una lettrice di Trapanisi.it e che mette a nudo una delle criticità di tipo burocratico legate alla vaccinazione anti covid nella provincia di Trapani. L’introduzione della prenotazione obbligatoria per il vaccino è stata avviata dall’ASP dopo che, per mesi, sia i prenotati sia coloro che si presentavano senza prenotazione nei punti vaccinali si trovavano a far la fila insieme, con le immaginabili disfunzioni e lamentele.
Da settimane, inoltre, gli operatori (sia sanitari, sia amministrativi) impegnati nella campagna vaccinale sono ridotti all’osso. Molti che erano stati assunti con il click day sono stati lasciati, man mano, lasciati a casa. Adesso che la richiesta di vaccinazione è, di nuovo molto alta – sia per l’aumento dei contagi sia per l’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti gli over 50 – la struttura scricchiola e, come segnala la nostra lettrice, le prime date utili indicate sulla piattaforma online di prenotazione rischiano di essere troppo in là nel tempo: il rischio è che l’ipotesi paventata dalla lettrice diventi un’amara realtà.
L’auspicio è che si rendano disponibili nuovi fondi regionali per incrementare il personale e, quindi, il numero di vaccini giornalieri evitando ai cittadini, già abbastanza provati e disorientati dalla pandemia, questo ulteriore disagio.