Uno screening tra la popolazione studentesca, oltre che del corpo docenti e degli operatori della scuola, per evitare l’ulteriore propagarsi del contagio da Covid-19. A chiederlo è stato il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, in una lettera inviata all’Asp di Trapani tra Natale e Capodanno. “Diversi giorni fa avevo firmato, insieme con altri sindaci, un appello al governo nazionale per l’introduzione del Green pass nelle scuole – dice oggi Venuti – proprio per scongiurare ciò che invece in queste ore si sta paventando: il ritorno a un uso massiccio della didattica a distanza, che sarebbe un danno incalcolabile per la formazione e la crescita culturale dei nostri ragazzi. Attendiamo le decisioni del governo centrale e delle Regioni, tuttavia uno screening prima della riapertura delle scuole – prosegue il sindaco di Salemi – darebbe la giusta serenità alle famiglie per la normale ripresa delle lezioni in presenza”.
La richiesta dello screening è stata ribadita da Venuti in una seconda missiva del 3 gennaio, con la quale il sindaco di Salemi ha chiesto all’Azienda sanitaria provinciale anche il potenziamento del punto vaccinale della cittadina trapanese. L’Asp, infatti, aveva predisposto nelle scorse settimane una riduzione dell’orario di lavoro e così “nonostante l’impegno e l’abnegazione che vanno riconosciuti dal personale in servizio – evidenzia il sindaco di Salemi nella lettera – si sono verificati dei rallentamenti nelle somministrazioni proprio nel momento in cui occorrerebbe un’accelerazione per contrastare la diffusione del virus in una comunità che finora ha risposto con convinzione e senso di responsabilità alla campagna vaccinale”.
Venuti, inoltre, ha chiesto all’Asp di realizzare presso il punto vaccinale di Salemi anche un’area dedicata alla vaccinazione della fascia pediatrica tra i cinque e gli undici anni con l’obiettivo di “agevolare le famiglie e implementare la percentuale di protezione dei più piccoli”. In quest’ottica il sindaco di Salemi si dice “disponibile a fornire il massimo del supporto” all’Asp per “spingere al massimo sulla strada del vaccino, che è l’unica soluzione per limitare il ricorso alla Dad, anche con la realizzazione di campagne informative in favore delle famiglie”.