“È una vittoria di tutto il centrodestra. Tutti avranno pari dignità, al di là dell’entità dei consensi che influiranno sulla composizione della giunta. Ma ribadisco che sarà il governo delle competenze”. Così Renato Schifani parlando in conferenza stampa, a Palermo, facendo il segno di vittoria con le dita. “Ringrazio Berlusconi, Meloni, Salvini, Romano, Totò Cuffaro quando mi hanno dato la notizia della candidatura – afferma – Questa vittoria favorirà il popolo siciliano, perché ci sarà sinergia col governo nazionale”.
“Tutti partiti che mi appoggiano supereranno lo sbarramento del 5% questo consentirà una maggioranza solida in assemblea regionale” ha detto Schifani. Sulla composizione della giunta ha aggiunto: “Rispetterò i tempi dello Statuto e per formarla chiederò una rosa di nomi ai partiti”.
“Istituirò una conferenza di servizi, composta da uomini dello Stato, come ex magistrati, possibilmente non siciliani, per darci una mano” contro le infiltrazioni mafiose nel Pnrr”, ha evidenziato Schifani. “Devono però essere estranei al nostro territorio – aggiunge – Noi desideriamo che vengano fatti i controlli, non ci sottrarremo”.
LA CONFERENZA STAMPA DI SCHIFANI
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Ammette la sconfitta Cateno De Luca che, nonostante gli exit poll lo davano in svantaggio di 13 punti, sperava che i dati reali ribaltassero le previsioni contando sul voto disgiunto, che c’è stato ma minimale. “Io ho perso, ma penso che i siciliani non abbiano vinto”, fa sapere quando era stato scrutinato appena il 5% delle sezioni.
Debacle per ex pm Ingroia, penultimo con l’1,1%. Bottino magro per l’ex pm Antonio Ingroia, candidato alla Camera nell’uninominale nel collegio Sicilia 1- U06. Dopo la cocente sconfitta delle scorse politiche, l’ex magistrato ci ha riprovato con la lista Italia Sovrana e Popolare riportando un risultato piuttosto deludente: 1852 voti (pari all’1,1%) contro i 58283 di Marta Fascina,(36%), fidanzata dell’ex premier Silvio Berlusconi. Ingroia, che ha lasciato la magistratura poco dopo le scorse politiche, è risultato penultimo. Peggio di lui ha fatto solo Davide Vicari di Unione Popolare con i suoi 1385 voti.
(ANSA)