Era una sera di fine luglio del 2016.
Ero appena tornato da Spiazzo, dove il Trapani era in ritiro agli ordini di Serse Cosmi ma orfano fresco fresco di Daniele Faggiano.
Proprio per il trambusto che era scoppiato un paio di giorni prima, non ero riuscito a parlare con tranquillità con Serse e ci eravamo messi d’accordo per sentirci al telefono ad acque meno agitate.
Lo dovevo intervistare per “Forza Trapani” e chiedergli alcune informazioni sul suo sistema di gioco, ma questa seconda cosa non gliela anticipai. Finché parlammo di Trapani e di campionato di serie B nessun problema.
Serse con la solita voce stridula e dai toni cangianti, ad alti e bassi, era un fiume in piena. La delusione della finale play off persa con il Pescara era già alle spalle. Ma quando gli feci l’ultima domanda le cose cambiarono.
“Mister, può spiegarmi perché definisce il suo sistema di gioco un 3-5-2? Non sarebbe più corretto definirlo un 5-3-2, visto che gli esterni sono due terzini? Un marcatore (Fazio) ed un fluidificante (Rizzato), dunque due difensori, che aggiunti ai tre difensori centrali (Casasola, Pagliarulo e Legittimo) fanno 5 difensori?”
Mi rispose un po’ infastidito che lui giocava 3-5-2, fin dai tempi del Perugia e che l’anno prima i suoi due esterni erano Eramo (un centrocampista) e Rizzato (un terzino con propensione alla spinta). E li aveva ragione, non si trattava più di 5 difensori di ruolo.
Gli obiettai però che nel suo Perugia del 2000/01 lui aveva come esterni Ze Maria a destra e Fabio Grosso a sinistra; per quanto propositivi e veloci, sempre difensori erano.
Gli ricordai anche che in quello stesso anno il Real Madrid di Del Bosque giocava allo stesso modo del suo Perugia e che gli esterni delle Merengues erano Salgado (un terzino marcatore) e Roberto Carlos (un terzino fluidificante); eppure Del Bosque diceva di giocare col 5-3-2; correttamente, a mio modo di vedere.
Sempre più infastidito, il grande Serse mi spiegò che non erano tanto i ruoli a contare ma il modo di stare in campo dei calciatori e come gli stessi accompagnavano l’azione di gioco.
Ed anche lì aveva ragione, in effetti.
Pensate a quante volte Fazio si presentava in area avversaria a concludere, dopo essersi fatto l’intera fascia: più che un difensore, era un esterno quasi offensivo. Evidentemente però Serse si era stufato di darmi spiegazioni e chiuse li la conversazione, sia pure usando parole gentili ma sbrigative.
Rimasi col dubbio; c’era qualcosa che non mi tornava.
Mi chiedevo: ma allora Fazio è un centrocampista quando attacca e un difensore quando scala in terza linea?!?
E se dovessimo stabilire il ruolo naturale di Fazio, che cosa dovremmo dire?
È o non è un terzino?!?
No, la spiegazione di Serse non mi convinceva del tutto.
Ci passai del tempo a riflettere e, andando a cercare fra gli archivi, trovai numerosi articoli di stampa, che parlavano del Parma delle meraviglie di Nevio Scala, stagione 1990/91.
Anche quel Parma giocava con tre difensori centrali e con due esterni a propensione offensiva e tali esterni erano Benarrivo a destra e Di Chiara a sinistra, entrambi terzini d’attacco, fluidificanti.
Certamente era una coppia di esterni molto più offensiva di quella granata composta da Fazio e Rizzato, eppure a quei tempi i giornali dell’epoca e lo stesso Scala definivano quel
sistema di gioco come un 5-3-2, esattamente come Del Bosque a Madrid dieci anni dopo.
Benarrivo e Di Chiara, per quanto dotati di spiccata propensione offensiva, sempre difensori rimanevano ed infatti il loro ruolo naturale era quello di terzini.
Ne conclusi che, sebbene le singole caratteristiche di un esterno possono rendere il gioco della sua squadra più o meno propositivo, l’unico criterio certo per definire quel sistema di gioco, così come tutti gli altri, è, ancora una volta, la suddivisione per ruolo dei giocatori che compongono l’undici iniziale (quanti difensori, quanti centrocampisti e quanti attaccanti vengono utilizzati).
Particolare singolare:
anche il 5-3-2, così come il 4-4-2, identifica sia il sistema di gioco adottato, sia il tipo di difesa a zona eseguita in fase di non possesso. Non così invece per il 3-5-2, sistema che nella fase di non possesso si disloca in campo con una difesa a zona 5-3-2, in cui i quinti di difesa sono però due centrocampisti di ruolo, in scalata difensiva.
Ma non ditelo a Serse, sennò si arrabbia. Anche perché il suo amico Antonio Conte nella Juventus del 2013/14 schierava come esterni Asamoah (un centrocampista) e Lichsteiner (un difensore) ma lo chiamavano lo stesso 3-5-2… Forse perché suonava più offensivo che non 5-3-2…