Riguardano l’elettrificazione della linea Palermo-Trapani (via Milo) e la realizzazione del nuovo collegamento ferroviario Palermo-Catania i due protocolli di legalità antimafia siglati oggi a Palermo dalla Prefettura e dagli uffici territoriali del governo di Catania, Trapani, Caltanissetta ed Enna con Rete ferroviaria italiana Spa (Rfi) e con il commissario straordinario per le opere oggetto degli accordi.
I due protocolli, messi a punto in linea con la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe)n.62/2020, hanno lo scopo di mettere in sicurezza rispetto a eventuali tentativi di infiltrazione mafiosi i lavori per le due infrastrutture, che prevedono investimenti per oltre 6 miliardi. Questo non solo nella fase delle gare ma anche in quelle di esecuzione delle opere, ad esempio estendendo il regime delle informazioni antimafia (articolo 91 del Codice) a tutti i soggetti della filiera delle imprese e a tutte le fattispecie contrattuali indipendentemente da oggetto, valore, durata e modalità di esecuzione.
Gli accordi prevedono anche la costituzione di una banca-dati per monitorare: i soggetti che a qualsiasi titolo rientrano nel ciclo di progettazione e/o di realizzazione dell’opera, compresi i parasubordinati e i titolari di partita IVA senza dipendenti; i flussi finanziari legati a progettazione e realizzazione delle opere; le condizioni di sicurezza dei cantieri e il rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori impiegati.
Anche gli aspetti della sicurezza e della regolarità dei cantieri di lavoro sono infatti “monitorati speciali”, in particolare nell’ambito del tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera coordinato, per competenza territoriale, dalle prefetture coinvolte, e del quale faranno parte anche l’ispettorato del Lavoro e le organizzazioni sindacali degli edili più rappresentative, anch’esse firmatarie dei protocolli.
Soddisfazione da parte del prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, che ha sottolineato la portata strategica degli accordi firmati oggi, non solo per l’ampio raggio territoriale ma per il potenziamento della prevenzione antimafia, garanzia di tutela delle imprese, della concorrenza e del rispetto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori.
«Si parte dall’elenco degli esecutori e attraverso il settimanale di cantiere si ha una registrazione dei soggetti autorizzati a entrare in cantiere e dei mezzi», ha spiegato a questo proposito il prefetto evidenziando la possibilità, in questo modo, di tracciare automaticamente attività e presenze. Si previene così, grazie ai due protocolli operativi su tutta la filiera, «un elemento di criticità negli ultimi anni» consistente nel fatto che «si stipulano contratti con imprese esenti da rilievi, ma poi queste usano mezzi e personale interdetti».