Saranno eseguiti venerdì prossimo – come riporta un lancio AGI – i rilievi dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Messina a bordo del peschereccio “Aliseo”, colpito dalle mitragliate di una motovedetta libica lo scorso 6 maggio e rientrato alcuni giorni dopo a Mazara del Vallo.
Nei giorni scorsi il comandante Giuseppe Giacalone aveva minacciato di incatenarsi davanti alla sede della Guardia Costiera se non gli avessero restituito il peschereccio entro oggi, in tempo per salpare verso Malta per trainare le gabbie di allevamento dei tonni. Il motopesca è tuttora ormeggiato lungo la banchina Ammiraglio Francese del porto nuovo, sotto sequestro preventivo disposto dalla Procura di Roma sta indagando sull’agguato in cui il comandante è rimasto ferito.
Al rientro in Sicilia, l’equipaggio ha ricostruito ai Carabinieri della stazione di Mazara del Vallo, l’aggressione subita dai libici, dicendo che “ci hanno sparato almeno 100 colpi addosso”. Danni accertati dai carabinieri della Sis (Sezione investigazioni scientifiche) del Comando provinciale di Trapani, che in banchina, la mattina dell’arrivo dell’Aliseo, hanno rilevato la presenza di una cinquantina di fori da proiettile, recuperando alcune delle ogive presenti a bordo. I militari del Ris di Messina invece si occuperanno di estrarre i resti dei proiettili, incastonati nelle lamiere del motopesca e tra i vetri della cabina di comando.