Nicola Catania, sindaco di Partanna, ha partecipato all’assemblea di ANCI Sicilia al fine di sostenere e ribadire le posizioni degli enti locali “continuamente mortificate soprattutto dalla mancata applicazione del federalismo fiscale che ha messo in ginocchio il sistema finanziario dei Comuni”.
Dall’assemblea dei sindaci è emerso un coro unanime che ha evidenziato il disagio e la sofferenza dei Comuni in Sicilia. L’intento adesso è quello di chiedere ai nove prefetti siciliani di consentire nel più breve tempo possibile un incontro tra la deputazione nazionale siciliana e i sindaci delle relative province che presenteranno copia di una delibera tipo predisposta dall’Anci e approvata dalle Giunte municipali, con cui vengono esposte le criticità finanziarie degli enti locali.
In programma anche la richiesta di un incontro urgente con il Presidente della Regione, per cercare di ottenere risposte concrete sul Fondo perequativo e sul Fondo investimenti 2020. A tal riguardo giovedì la Giunta comunale di Partanna ha approvato la suddetta delibera tipo avente per oggetto le “Gravi criticità finanziarie e difficoltà nella predisposizione del bilancio di previsione 2021/2023”. Sull’argomento è intervenuto il sindaco Catania chiarendo come negli ultimi dieci anni si è assistito ad una drastica riduzione dei trasferimenti nazionali e regionali agli Enti Locali e si è aggravato il divario tra i Comuni delle regioni del Centro-Nord e i Comuni delle regioni del Sud.
“Assistiamo – dice il primo cittadino di Partanna – ad un preoccupante peggioramento della finanza locale, imputabile principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti e all’obbligo di predisporre tutta una serie di fondi obbligatori – uno su tutti il Fondo crediti di dubbia esigibilità che quest’anno verrà calcolato al 100 per cento del mancato incasso – che altro non fanno che depauperare risorse finanziarie che invece, qualora disponibili, potrebbero contribuire nel creare nuovi servizi ai cittadini. In questo momento di crisi pandemica, in particolare – conclude Nicola Catania -, si continua a registrare un forte rallentamento nella riscossione dei crediti”.