Manca sempre meno: dopo il via libera del Libero Consorzio Comunale alla concessione dell’immobile, è arrivata una offerta per l’affidamento dell’Ex carcere Vicaria.
L’unico ente a proporsi per la concessione, valevole 10 anni, è stata la Cooperativa PFSS di Trapani che ha, inoltre, accettato le condizioni poste dall’ex Provincia, cioè rendere fruibile alla collettività l’immobile, secondo le sue specifiche peculiarità artistiche e culturali, e quindi di mantenere la destinazione di parte del palazzo a sede museale e ad area espositiva come sede di manifestazioni a sfondo culturale. Nell’avviso pubblico, finalizzato all’acquisizione delle manifestazioni di interesse, si chiariva, invece, che sarebbe stato libero, anche a fini maggiormente remunerativi, l’uso della restante parte dell’immobile, nel caso si ottenessero le debite concessioni di variazione.
L’ex carcere Vicaria, conosciuto per la presenza di quattro figure in tufo dette “Telamoni”, che caratterizzano l’immobile, ha una superficie netta complessiva di 1.703,902 metri quadri ed è stato edificato nel 1820 sulle preesistenti proprietà della Compagnia di Gesù. Poi, fino al 1956 il palazzo fu destinato a stabilimento carcerario.
L’offerta della Cooperativa PFSS è stata ammessa con riserva dalla commissione esaminatrice – come riportato dal Giornale di Sicilia – composta dal presidente Andrea Oddo, componente Giacomo Palermo e segretario Bartolomeo Barraco, in attesa di effettuare le opportune verifiche. Una condizione non secondaria posta nell’avviso, che è stato diffuso anche attraverso gli Albo dei Comuni del territorio e la Gazzetta ufficiale della Regione, era quella del corrispettivo annuo di 85 mila euro circa da rideterminarsi, comunque, sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa tra quelle che si pensava potessero arrivare. A fronte di una sola offerta, pertanto, tra le questioni da rivedere c’è anche questa.
Nell’avviso, per ultimo, era specificato che sarebbero stare a carico del concessionario le spese di tutti gli interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, di adeguamento; nel caso di interventi di miglioramento gli oneri saranno decurtati dal canone annuo con successiva acquisizione delle opere realizzate al patrimonio dell’Ente proprietario.