File, code e non solo. Al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Erice la fila di ambulanze è infinita. La situazione – in questo periodo – è decisamente frenetica.
Lo sottolinea anche Carmela Daidone, consigliera comunale (nonché designata assessora dell’Amministrazione di Daniela Toscano) che ha scritto all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, al direttore sanitario Martorana e al commissario straordinario dell’Asp Zappalà.
“Da settimane, presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero Sant’Antonio Abate di Trapani, si registrano lunghe file e attese con conseguenti ritardi per l’accesso dei pazienti nelle sale visita. Questa mattina [ndr. ieri per chi legge], a seguito dell’ennesima segnalazione, mi sono recata presso il già menzionato Pronto Soccorso e ho potuto constare personalmente la drammaticità della situazione. Arrivata sul posto ho notato la presenza di numerose ambulanze (ben sette) in attesa di lasciare i pazienti presso l’accesso alle sale sbarellamento”.
La situazione è molto complessa e gli stessi vertici dell’Asp hanno sottolineato le criticità attuali nei Pronto Soccorso del territorio provinciale durante la confenza stampa della scorsa settimana . Una problematica strettamente legata alla carenza di personale.
“Recatami presso la Direzione Sanitaria del Presidio per interloquire ed esporre la grave situazione – prosegue Daidone – mi è stato riferito che la direttrice Martorana non era presente, pertanto ho potuto esporre e discutere della situazione con responsabile medico del presidio e con il direttore dell’UOC MCAU i quali mi hanno riferito che la condizione si verifica ormai da tempo. Inoltre, mi è stato riferito dagli stessi che in servizio è presente un solo medico: pertanto, dovendosi lo stesso occupare in primis dei pazienti più urgenti, considerati i numerosi accessi, è inevitabile che i pazienti meno gravi attendano per accedere in sala visita”.
Infine, ci sono dei problemi strutturali. “La carenza di barelle compatibili con gli ingressi degli ascensori del nosocomio – aggiunge la consigliera comunale Daidone – rende difficoltose e lente le operazioni di sbarellamento dei pazienti. Ciò genera problemi e ritardi anche nella gestione del servizio di emergenza territoriale del 118. Una situazione gravissima che richiede una celere soluzione”.