Hanno presentato una denuncia presso gli uffici della Questura di Trapani le figlie di un uomo di 87 anni deceduto lo scorso 5 novembre all’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani dopo un intervento chirurgico nel reparto di Urologia.
L’uomo, sottoposto all’operazione, andata bene secondo quanto riferito dai sanitari ad una delle figlie, era stato trasportato dalla sala operatoria in reparto e la figlia ne aveva ascoltato le grida mentre lo spostavano in barella. Chiesto di poterlo raggiungere, le è stato negato perché – riferisce la donna – l’orario delle visite ai pazienti era ormai trascorso. A quel punto non ha potuto fare altro che tornare nella sua abitazione.
Nel corso della notte però, le due figlie sono state contattate dai sanitari, peraltro in maniera del tutto fortunosa – qualcuno, si legge nella denuncia, aveva digitato sul cellulare dell’uomo il numero di telefono della sua collaboratrice domestica che, a sua volta, le ha avvertite – invitandole a recarsi con urgenza in ospedale perché il padre era stato colpito da un infarto e, date le condizioni critiche, trasferito in Terapia intensiva.
Nel corso della nottata, riferiscono sempre le figlie dell’uomo deceduto, parlando con uno dei medici rianimatori questo avrebbe affermato che l’intervento a cui era stato sottoposto il padre era – data la sua età – pericoloso e che se lo avesse visitato il giorno precedente non lo avrebbe fatto operare.
Solo alle 3.15, sempre su richiesta delle due figlie che attendevano di poter vedere il padre, è stato comunicato loro che l’uomo era ormai deceduto. A quel punto è stato consentito loro di avvicinarsi alla salma, dopo che era stata spostata in un altro locale del reparto di Rianimazione. Le figlie riferiscono di aver notato sul volto del padre “ampie macchie di colore blu e un cerotto sul lato destro del collo”.
La salma è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale e lì ancora si trovava al momento della denuncia che le figlie dell’anziano hanno presentato ieri.
Sulla vicenda si attendono sviluppi sia da parte dell’Autorità giudiziaria sia da parte dell’ASP.