Si aggiungono commenti alla protesta di domenica notte che ha portato alla chiusura della maggior parte dei locali notturni. Questa volta, a intervenire è il Comitato Residente Centro Storico sebbene – ancora una volta – , la nota invita alla stampa non prevede una firma. È auspicabile che in futuro venga ufficializzato un referente e il numero di partecipanti allo stesso Comitato.
Per il Comitato è necessario un regolamento chiaro per contemperare gli interessi dei gestori e i diritti dei residenti. Questa la nota integrale:
L’epilogo delle notti bianche, con la chiusura dei locali del centro storico per protesta contro le mosse dell’Amministrazione comunale, ha messo per una volta tutti d’accordo.
Ha avvicinato esercenti e residenti, entrambi accomunati dal desiderio di trasparenza e chiarezza delle norme, delle deroghe e delle ordinanze comunali.
I residenti hanno il diritto di vedere rispettate le norme che regolano non solo gli orari, ma soprattutto le modalità di organizzazione della movida (corretta occupazione del suolo pubblico, livello del rumore, permessi Siae per attività all’esterno etc), così come anche gli esercenti devono avere una visione chiara e ufficiale, non “ufficiosa”, del quadro regolamentare e di ciò che è permesso e ciò che è vietato per legge, non per decisione estemporanea dell’Amministrazione.
In questo senso la protesta del Comitato dei residenti del Centro Storico non è contro i proprietari o i gestori dei locali tout-court, ma chiede SOLO il rispetto delle regole per una serena convivenza, non solo di chi in centro risiede ma anche delle strutture ricettive locate in questa zona della città e che da una sana e regolamentate movida possono trarre beneficio e non svantaggi, come la perdita di clientela data dalla quasi quotidiana trasformazione delle strade in discoteche a cielo aperto e illegali (come riscontrato dai tecnici dell’Arpa lo scorso agosto in piazza Lucatelli) che rende impossibile una serena permanenza di famiglie e anziani.
Perché, occorre ricordarlo, ci sono turisti così come residenti, che non sono in cerca di musica ad alto volume fino a tarda ora, e per questo occorre una offerta variegata di intrattenimento.
Sul fronte del “rumore” la stessa Arpa ha reso nota in una comunicazione ufficiale che il comune di TRAPANI non ha adottato la classificazione acustica, atto rilevante ai fini della tutela della salute della popolazione, obbligatoria ai sensi della L.447/95 secondo le Linee Guida della regione Sicilia (GURS n. 50/2007). E per questo adesso l’Amministrazione dovrà provvedere quanto prima e in maniera chiara.
La normativa, inoltre, perde efficacia qualora non venga seriamente esplicitata agli attori coinvolti e fatta rispettare attraverso mirati controlli, non con obiettivo sanzionatorio e vessatorio, ma con spirito di serena e proattiva convivenza.
Il centro storico è tornato a vivere, continuiamo a farlo vivere e a far vivere anche i suoi residenti e diversifichiamo l’offerta pensando anche a una crescita costruttiva del turismo locale di diverse fasce d’età.