… A questo punto della mia vita ho
deciso di guardare sempre
avanti! No, non è saggezza…
È che, se mi giro troppo all’indietro, mi fa male la cervicale!!!
Una vecchia battuta ci fa riflettere molto visto che in Italia 6 persone su 10 soffrono di cervicalgia.
Il problema, è così diffuso a causa di stili di vita scorretti soprattutto legati a cattive posture assunte nell’uso di tablet, telefonini e PC, ma che cosa è la cervicalgia?
La cervicalgia (dolore al collo) è un disturbo il più delle volte legato ad un’infiammazione cervicale, che colpisce le vertebre superiori della colonna vertebrale, quelle che sostengono il collo e la testa. Il dolore causa l’irrigidimento del collo ed una forte diminuzione nelle capacità di movimento. Tende, inoltre, ad irradiarsi alle spalle e alle braccia e ad essere accompagnato da altri sintomi quali mal di testa, vertigini, nausea e disturbi sensoriali (alla vista e all’udito). Il freddo, inoltre, incide molto sul dolore alla cervicale.
I cambiamenti di stagione, portano diversi acciacchi e tra questi il più comune è il dolore alla cervicale. Dobbiamo considerare che la cervicale, rappresenta un punto di snodo essenziale, direi principale, del nostro organismo, è come se fosse una sorta di centro direzionale, perché all’altezza del collo passano tutti i nervi per distribuirsi al corpo.
È come se noi avessimo una sorta d’imbuto, dove praticamente tutte le fibre nervose si devono concentrare, allineare, e trasmettere al resto del corpo. Il freddo può incidere in maniera importante sul dolore cervicale perché può provocare una contrattura della muscolatura paravertebrale cervicale e questa contrattura, specie se avviene su una muscolatura già parzialmente contratta (e questo spiega il perché il colpo di freddo non a tutti fa venire il mal di collo), quindi dicevamo il freddo, agisce su soggetti particolarmente predisposti che hanno già una certa contrattura muscolare.
In ogni modo la contrattura muscolare può provocare una riduzione di ossigeno e di sangue al cervello e alle strutture mobili che lo circondano e può provocare dolore ed una serie di altri sintomi. Altre cause che predispongono al dolore cervicale sono: pregressi traumi (il classico colpo di frusta dopo un tamponamento), ma anche cause come lo stress; la sedentarietà: stati di tensione, freddo, umidità, dormire in posizione scorretta, stati di malessere generali, ansia che si focalizzano sul collo e poi c è la postura scorretta che è probabilmente la causa più importante.
Molti di noi per ragione di lavoro sono seduti per molte ore davanti al computer o utilizzano il cellulare sbagliando la postura. Una postura errata, scorretta magari, non ci facciamo caso, ma non ci posizioniamo molto vicino alla scrivania, al piano d’appoggio e siamo piegati in avanti con la schiena staccata dallo schienale.
La posizione corretta, invece, dovrebbe essere più vicina al piano di lavoro con la schiena perfettamente ben aderente allo schienale e possibilmente il piano di lavoro leggermente sollevato perché, più basso è il piano di lavoro, più siamo costretti a flettere il capo per lavorare e questo a lungo andare può creare dei problemi nel punto di snodo cervice-dorsale.
Amici lettori vi suggerisco quattro semplici rimedi per i dolori cervicali. Come capita a tutti, a me è capitato anche l’altro giorno: ti addormenti in posizione strana (tipico del post prandiale della domenica) e ti risvegli con il collo rigido e dolente!
Può rivelarsi davvero d’aiuto sottoporsi a terapie fisioterapiche (prescritte dal medico curante) oppure a sedute di osteopatia che riescano a “sbloccare” eventuali (ma probabili) posture scorrette.
Molto sollievo si ottiene anche scaldando la parte con applicazioni di impacchi caldi o cerotti auto riscaldanti senza farmaci.
La naturopatia prevede anche l’uso topico di oli essenziali rilassanti e decontratturanti con cui massaggiare l’area colpita. I più indicati sono l’olio essenziale di lavanda e l’olio essenziale di camomilla. Entrambi vanno sempre diluiti in un olio base (olio di madore, per esempio) prima dell’uso. Anche gli integratori a base di magnesio e melatonina si rivelano efficaci. Il magnesio, nello specifico, svolge un’azione miorilassante naturale, allentando la morsa dello stress. Anche la melissa, la passiflora e il biancospino (assunti in tintura madre o in tisana) possono aiutare a ritrovare la calma.
Per eliminare il dolore sono consigliati i farmaci antidolorifici e più precisamente il paracetamolo, che è quello con meno effetti collaterali; naturalmente, se la risposta a questo tipo di molecola non è soddisfacente esistono in commercio altre sostanze, altrettanto efficaci, anche se con maggiori effetti collaterali i famosi farmaci antinfiammatori “FANS”.
Si consiglia, invece, l’uso dei miorilassanti solo se gli antidolorifici non hanno dato dei risultati (è raro), perché provocano sonnolenza; mentre sono consigliate “terapie” che utilizzano il caldo o il freddo. Il caldo, infatti, miorilassa i muscoli, il freddo, invece, li disinfiamma; anche qui la scelta è individuale.
La terapia farmacologica elimina il dolore, ma se si vuol stare meglio nel tempo bisogna cambiare il proprio stile di vita: fare attenzione alle posture quotidiane e svolgere un’attività fisica regolare che coinvolga tutta la parte superiore del tronco.
Se i dolori persistono nel tempo, l’intervento dello specialista ortopedico o fisiatrico che ti daranno indicazioni terapeutiche più idonee risulta indispensabile per recuperare il movimento nella maniera migliore e più corretta.
Ricorda di non fare abuso di antidolorifici-antinfiammatori perché a lungo andare danneggiano i reni.
Punto Salute News è il blog del dottor Andrea Re. È possibile interagire con lui attraverso la sua pagina Facebook.