Oggi, Giornata Mondiale del malato, istituita da Giovanni Paolo II, curata in Italia dal 1996 dall’Ufficio Nazionale Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale per proporre, soprattutto nella situazione dei postumi della nota epidemia Covid-19, oltre ad assistenza dei malati, sostegno agli operatori sanitari ed ai volontari singoli o riuniti in associazioni, registriamo su tutto il territorio nazionale la protesta degli infermieri del #Mni (Movimento nazionale infermieri) che hanno dato vita ad un singolare flashmob virtuale.
In questa gallery fotografica pubblichiamo alcune delle numerose foto che sono state pubblicate sulla pagina facebook del Movimento :
I motivi della protesta invece, ce li spiega in questa intervista rilasciata a Trapanisì.it Giovanna Spanò, referente del Movimento Nazionale Infermieri Sicilia:
In buona sostanza il Movimento Nazionale Infermieri, in rappresentanza della categoria infermieristica, è tornato a far sentire la propria voce contro i continui affronti alla professione su tematiche di interesse nazionale.
“Ad oggi, a distanza di un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, gli infermieri hanno ricevuto solo promesse e pacche sulle spalle. Nulla è stato fatto per dare il giusto valore alla categoria. Si è più volte discusso della carenza di infermieri, ma non si è mai arrivati al nocciolo della questione, ovvero, quello del mancato riconoscimento professionale da parte delle istituzioni e i fatti ne danno conferma. Partendo dal bando fallimentare propinato da Arcuri, alle indecorose iniziative di enti regionali che miravano a reclutare infermieri a titolo volontaristico e gratuito, fino ad arrivare a sostituire gli Infermieri stessi con operatori socio sanitari nella delicata campagna vaccinale – è quanto dichiara la referente regionale della Sicilia del Movimento Nazionale Infermieri Giovanna Spanò – A questo proposito cogliamo l’occasione per ringraziare i vari ordini provinciali che hanno avuto il coraggio e la prontezza di ribellarsi a queste becere e indignanti richieste. Ma non basta, gli infermieri del #Mif sono fermamente convinti che, la soluzione per avere professionisti infermieri nell’immediato, per garantire a tutto il popolo italiano la vaccinazione, sia quella di togliere il vincolo di esclusività che incatena questi operatori sanitari, alle aziende di appartenenza. Giovanna Spanò poi conclude: “Diventa indispensabile che i governi nazionale e regionale concedano finalmente alla categoria degli infermieri, che per svolgere il loro lavoro devono conseguire specifica laurea, il riconoscimento e l’autonomia professionale che meritano, così come già sancito dalla Legge 251/2000 che recita: l’infermiere svolge con autonomia professionale attività diretta alla prevenzione, alla cura e salvaguardia della salute (…) espletando le funzioni individuate dalle norme istitutive del relativo profilo professionale nonché dal codice deontologico.
Noi siamo pronti, ma lasciateci liberi di agire a tutela del cittadino”.
Oggi, al di là delle romantiche “primule covid”, al di là dei ritardi delle forniture dei vaccini, al di là dei problemi delle prenotazioni che si stanno registrando in varie regioni, non ultima la Sicilia, potremmo seriamente correre il rischio che ad inocularci il vaccino ed il relativo richiamo, siano operatori privi di requisiti professionali reclutati in emergenza.
Gli infermieri, laureati ed esperti invece, resteranno vincolati soltanto ai loro turni di lavoro nelle corsie degli ospedali e strutture della sanità pubblica, senza che nessuno conceda loro la possibilità di contribuire, anche durante il loro tempo libero, a risolvere l’emergenza delle vaccinazioni.