Dopo le province di Palermo, Messin e Catani è quella di Trapani, rispetto agli altri territori della Sicilia, ad avere il maggior numero di imprese e cantieri nautici Seguita da Siracusa, Agrigento, Ragusa, Caltanissetta e Enna.
Il dato – riferito al secondo semestre di quest’anno – è tra quelli diffusi in occasione dell’apertura di Seacily, il salone nautico di Palermo giunto alla sua quarta edizione.
Per quanto riguarda il numero di addetti (dati aggiornati sempre al secondo trimestre 2021) è Messina ad aprire la classifica con 1.410 occupati, seguita da Palermo (1.354), Catania (786), Siracusa (664), Trapani (601), Ragusa (431), Agrigento (326), Caltanissetta (115) e Enna (10).
Con oltre 100 aziende rappresentate, più di 30 espositori, 40 barche esposte a terra e a mare, convegni sul tema dell’ambiente marino, del turismo nautico, delle reti di imprese e digitalizzazione con uno sguardo alla subacquea. Seacily ha aperto i battenti ieri alla Marina di Villa Igiea a Palermo con un intenso programma di iniziative satellite che andrà avanti fino a domenica prossima 7 novembre.
La nautica in Sicilia, quindi, è un settore che, come si legge nel report sul Turismo nautico in Sicilia, elaborato da Assonautica Palermo su dati Unioncamere Sicilia e presentato per l’occasione, registra numeri in forte crescita e rappresenta un importante comparto per l’economia siciliana: 1.694 imprese, 5.697 addetti, 137 approdi e un fatturato in costante crescita.
Secondo l’ultimo report “Nautica in cifre” elaborato da Confindustria Nautica, la Sicilia è la prima regione italiana numero di infrastrutture portuali: sono 137 sulle 779 sparse in tutto il territorio nazionale. Il secondo aspetto rilevante della ricettività fa riferimento ai posti barca, ossia alla capacità delle strutture portuali di accogliere le imbarcazioni. In Italia si contano quasi 160 mila posti barca, di cui 16.877 sono solo in Sicilia così ripartiti: 2.195 nelle marine, cioè quelli nati per ospitare i diportisti; 10.816 nei porti funzionali, che comprendono porto, porto industriale/commerciale, porto canale, darsena; 3.866 sono i punti di ormeggio, ossia banchina/pontile, spiaggia attrezzata, approdo/rada). La nostra Isola è seguita dalla Calabria con 3.866 posti barca.
Per quanto riguarda la divisione per tipologia portuale, prevale il numero di posti barca nei porti polifunzionali (10.816), seguita dai punti di ormeggio (3.866) e dai porti turistici (2.195 posti) che posizionano la Sicilia al quarto posto in Italia dietro a Liguria (21.851), Sardegna (20.035) e Toscana (17.132). I punti di ormeggio, nello specifico, sono situati prevalentemente in Sardegna e Sicilia (rispettivamente 3.881 e 3.866) e in Veneto (poco meno di 2.000). Queste tre regioni raggiungono il 60% dei punti di ormeggio complessivamente disponibili sul territorio.
Riguardo, poi, alla distribuzione delle infrastrutture portuali su 85 porti turistici la Sicilia ne conta 5; i porti polifunzionali sono 62 su un totale di 458 in Italia (seconda è la Puglia con 53, terza la Sardegna con 50); su un totale di 236 punti di ormeggio in Italia, la Sicilia ne ha 70, seguita dalla Sardegna con 56 e Toscana e Calabria con 20).
A testimoniare, infine, la vivacità di un settore in crescita anche il dato sulle nuove patenti nautiche: delle 9.220 patenti solo motore (entro 12 miglia dalla costa) rilasciate in Italia, 1.013 sono in Sicilia. Numero che posiziona l’Isola dietro soltanto al Lazio con 1.405. Delle 524 patenti solo motore rilasciate in Italia senza alcun limite dalla costa, la Sicilia è seconda con 76 patenti, dietro solo alla Liguria, che ne conta 88. Per quanto riguarda il dato generale di patenti rilasciate (solo motore, vela e motore e n da diporto) la Sicilia è terza con un totale di 1.295 preceduta da Liguria (2.341) e Lazio (2.107).