E’ morto nel carcere di Torino, dove si trovava recluso, il 55enne Vito Marino, di Paceco. A trovarlo privo di vita stamane nella sua cella sono stati i poliziotti penitenziari. Il magistrato di turno della Procura di Torino ha disposto l’autopsia per accertare le cause del decesso.
Marino stava scontando l’ergastolo per l’uccisione della famiglia Cottarelli compiuta a Brescia nell’agosto 2006.
Figlio del boss di Paceco, Girolamo, soprannominato “Mommu u nanu” ucciso nelle campagne trapanesi nel 1986, dopo la condanna per la strage di Brescia, Marino era stato latitante per due anni per poi arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile di Trapani in un ovile nelle campagne di Vita.
Nel 2020 aveva subito la confisca del suo patrimonio per un valore di circa 15 milioni di euro.
Il nome di Marino era emerso nell’ambito di un’indagine della Procura di Trapani e della Squadra Mobile per una maxi truffa all’Unione Europea su fondi destinati agli investimenti industriali in Agricoltura. L’imprenditore Angelo Cottarelli avrebbe fornito a Vito Marino e a suo cugino Salvatore Marino le fatture gonfiate che gli servivano per la truffa milionaria.
Movente della strage in cui, oltre all’imprenditore, furono uccisi la moglie e il figlio diciassettenne, il recupero di crediti – oltre 1 milione di euro – vantato da Marino che la mattina della strage cercò inutilmente denaro contante nell’abitazione della famiglia.