Salire su una cima, raggiungere una vetta, fare la scalata: tutte espressioni che, riferendosi metaforicamente alla montagna, indicano il raggiungimento degli obiettivi, il progredire, il successo. La montagna, quindi, come simbolo di determinazione, di meta da raggiungere e che bene rappresenta l’idea di “farcela”.
Su questa premessa metaforica si sviluppa la montagnaterapia, un approccio dove l’ambiente montano diventa luogo per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di differenti problematiche di tipo psichiatrico, fisico, emotivo, cognitivo.
In Italia sono ormai centinaia le esperienze rivolte a ipovedenti, persone con disturbi psichici o disabilità fisiche, a bambini in difficoltà, a marginali, a persone dipendenti da sostanze, a pazienti cardiologici, oncologici, ortopedici.
A Trapani, grazie all’accordo tra l’Azienda Sanitaria Provinciale e la Sezione CAI di Erice e Agro Ericino, sarà possibile realizzare questa proposta terapeutica a favore dei malati oncologici. Il progetto, della durata di tre anni, si propone, in particolare, di realizzare azioni e interventi congiunti, da mettere in pratica a partire dalla prossima primavera, monitorati dall’ASP di Trapani e realizzati in collaborazione con l’ART, l’Associazione Registro Tumori. Saranno organizzate escursioni guidate dagli operatori del CAI lungo i sentieri della montagna di Erice rivolte ai pazienti, con l’obiettivo di ridurne il disagio fisico e psichico.
Saranno studiate diverse tipologie di percorso, in base alle condizioni dei pazienti e saranno somministrati test psicologici prima e dopo le escursioni.
All’attività potranno partecipare anche gli operatori sanitari che curano i pazienti oncologici, e questo è l’aspetto innovativo del progetto, per aiutarli a fronteggiare l’elevato carico di stress legato ai loro compiti.
Quello nato dalla convenzione stipulata a titolo gratuito, è il primo progetto del genere in Sicilia e amplia l’offerta terapeutica dell’Asp di Trapani per un trattamento non solo farmacologico dei malati. L’auspicio è che da iniziativa pilota possa passare stabilmente tra le attività sanitarie garantite dalla Azienda Sanitaria Provinciale.
Per ascoltare l’intervista al commissario straordinario dell’Asp Paolo Zappalà, all’oncologo Filippo Zerilli e al presidente del CAI Erice Vincenzo Fazio, clicca PLAY:
Come funziona la montagnaterapia? Attraverso l’organizzazione di uno o più piccoli gruppi, che prevedono dai 3 ai 10 partecipanti, si condivide un percorso, partecipando a sessioni di lavoro controllate, che ha come obiettivo un miglioramento della salute psicologica e fisica. Vengono anche stimolate le dinamiche di gruppo, con una forte attivazione a livello relazionale ed emotivo, le persone sono accomunate da obiettivi e mezzi condivisi e tutti i partecipanti sono ugualmente importanti.
Un elemento non trascurabile è quello che, agli obiettivi specificamente socio-sanitari, psicologici e riabilitativi, si affianca l’acquisizione, per i partecipanti, di competenze tecniche, ambientali e culturali come la conoscenza della flora e della fauna del territorio, degli aspetti climatici, della storia dei luoghi attraversati. Il contatto con l’ambiente montano e con la natura in generale si contrappone, così, ai ritmi tutt’altro che naturali che caratterizzano la nostra quotidianità: dall’inquinamento acustico e atmosferico allo stress legato a richieste, orari, scadenze, fretta nel mangiare, nelle relazioni, negli spostamenti.
L’aspetto “curativo”, quindi, non è l’unico legato a questo tipo di attività e si può vedere la montagnaterapia nell’ottica più ampia della promozione della salute e del benessere, intesi come qualcosa di più dell’assenza di malattia.