Due persone arrestate e una terza denunciata dai Carabinieri di Marsala per porto di arma clandestina, ricettazione e minaccia aggravata.
I militari sono intervenuti, nella tarda serata di sabato scorso, dopo che una donna ha chiamato la locale Centrale Operativa e ha riferito di aver avuto un diverbio con l’ex marito, il 26enne V.F., per l’affidamento del figlioletto di 2 anni. L’uomo, prima di allontanarsi, aveva affermato che sarebbe andato a prendere una pistola in suo possesso con la quale avrebbe ucciso lei e i suoi parenti
Data la situazione di pericolo, la Centrale Operativa ha inviato pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile e delle Stazioni di Petrosino e San Filippo che si sono coordinate per cinturare il quartiere in cui risiede la donna. Poco dopo, i militari hanno notato un’auto che si dirigeva proprio verso la casa della donna con a bordo il giovane insieme al padre, il 44enne M. F., e il fratello S.F. di 17 anni.
Nonostante l’alt imposto dagli uomini dell’Arma, il conducente della vettura ha accelerato l’andatura e ai Carabinieri non è sfuggito il lancio dal finestrino di un oggetto, rivelatosi una pistola originariamente a salve modificata artigianalmente con l’applicazione di una canna e di un serbatoio contenente 6 colpi cal.7,65. L’arma si presentava con il colpo in canna e pronta per sparare.
I tre sono stati bloccati e, al termine degli accertamenti del caso e delle formalità di rito, il 25enne e il padre sono stati dichiarati in arresto e condotti alla Casa Circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani in attesa dell’udienza di convalida, mentre il minorenne è stato denunciato a piede libero al Tribunale dei Minori di Palermo. La pistola sequestrata sarà sottoposta ad accertamentii tecnico-balistici.