«Dobbiamo guardare al mondo con gli occhi di Dio, senza odio, emarginazione, ricerca del potere. Questa è la Chiesa che dobbiamo permettere allo Spirito di edificare e rafforzare. Qui a Mazara prenderemo le distanze da ogni forma e ricerca di potere, risaneremo ogni divisione, ci impegneremo a percorrere vie di unità e di sinodalità. Prediligeremo la sobrietà e sceglieremo la semplicità e l’umiltà».
È questo uno dei passaggi dell’Omelia del nuovo vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo Angelo Giurdanella nella celebrazione eucaristica di insediamento svoltasi ieri nella Cattedrale.
La prima giornata in Diocesi per monsignor Giurdanella è iniziata ieri mattina con la preghiera insieme alle religiose di Mazara del Vallo. Nella chiesa di San Michele il vescovo ha incontrato le monache di clausura e le religiose che operano a Mazara del Vallo: «Desidero condividere con voi la mia intima gioia, primo passo di un nuovo percorso», ha detto.
Ad accoglierlo è stato il rettore della chiesa don Giuseppe Alcamo: «Don Angelo è un vescovo che ci vuole bene – ha detto – Eccellenza, qui troverà un presbiterio accogliente e pronto a camminare insieme». Il nuovo vescovo, rivolgendosi alle religiose, ha ribadito il grazie «per esserci, prima che per il fare. Non dite mai che siete poche e anziane, tutti insieme abbiamo la stessa vocazione che è quella di amare senza pretendere nulla in cambio».
A pranzo, poi, la scelta-segno di sedersi a fianco ai poveri che frequentano la mensa fraterna “Rosario Livatino” della Caritas diocesana-Fondazione San Vito Onlus. Prima di condividere il pasto, monsignor Giurdanella ha fatto visita alla struttura che accoglie la Caritas per conoscere gli operatori. Il lungo pomeriggio si è aperto poi con l’incontro dei giovani della Diocesi al Santuario della Madonna del Paradiso.
«La nostra società di questo tempo è un fragile vaso di creta – ha detto il Vescovo – è compito e responsabilità degli adulti impegnarci al fine di riparare i vasi crepati e ricostruire quelli frantumati, ma questa non è certo un’operazione semplice, né immediata». Monsignor Giurdanella ha definito i giovani «tesoro prezioso».
Si è poi spostato a piedi fino a piazza Mokarta dove ha incontrato i bambini del catechismo, prima di raggiungere piazza della Repubblica dove si affacciano la Cattedrale e il Palazzo vescovile.
In prima fila autorità civili e militari con il saluto del sindaco Salvatore Quinci. «Lo sguardo al mare mi suggerisce due saluti speciali, ai nostri pescatori e ai migranti, non solo quelli del Mediterraneo ma anche dell’est e ai profughi della drammatica guerra», ha ribadito nel suo saluto alla città il vescovo che ha rivolto il suo pensiero alle sorelle e ai fratelli delle altre Chiese e dell’Islam e ha ribadito l’impegno deciso contro tutte le forme di mafia.
Alla messa erano presenti, tra gli altri, i vescovi Corrado Lorefice (Palermo), Rosario Gisana (Piazza Armerina), Pietro Fragnelli (Trapani), Vincenzo Manzella (emerito di Cefalù) e il vescovo uscente Domenico Mogavero che gli ha consegnato il pastorale, segno del governo della Diocesi.