È stato stipulato, infatti, dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Trapani il contratto per l’avvio del cantiere, che doterà Marsala di questo prestigioso spazio culturale. La nuova struttura, progettata dall’architetto Luigi Biondo, sarà dotata dei necessari impianti di stabilizzazione della temperatura e dell’umidità per evitare il deterioramento delle fibre.
Abbiamo approfondito proprio con Luigi Biondo il progetto:
“Con la consegna dei lavori di riqualificazione e adeguamento della Chiesa del Collegio – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – si definisce un importante percorso che mira a dare una collocazione stabile e adeguata al prezioso patrimonio tessile costituito dagli otto arazzi di Marsala e da alcuni paramenti sacri del ‘500 appartenuti a Monsignor Lombardo. Il nuovo Museo degli Arazzi consentirà, finalmente, una lettura unitaria del racconto espresso nelle scene raffigurate dagli otto arazzi fiamminghi di Marsala e di completare l’offerta culturale della provincia di Trapani. Il Museo degli Arazzi – aggiunge l’assessore Samonà – rientra tra le iniziative di valorizzazione dei luoghi dell’arte e della cultura su cui il Governo Musumeci sta puntando, nella consapevolezza che qualificare gli spazi culturali, adeguarli alle nuove esigenze e attivare una circolarità che metta in relazione tra loro le esperienze culturali esistenti, sia un modo di custodire l’anima più profonda della nostra terra, i valori su cui si fonda la storia millenaria della Sicilia”.
Il progetto di restauro della Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Marsala, con la sua individuazione quale Museo degli Arazzi, è stato finanziato con risorse del PO FESR SICILIA 2014-2020 e rientra tra le linee di intervento del Patto per il Sud per la valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico-ambientali con lo scopo di salvaguardare e conservare il patrimonio regionale e l’attrattività turistica dei luoghi.
Ad aggiudicarsi i lavori per un importo di 1.837.999,55, l’Associazione Temporanea d’Imprese costituita dalla I.CO.SER. s.r.l. e dalla D’Alberti Costruzioni s.a.s.
Il nuovo Museo ospiterà gli arazzi imperiali di Bruxelles che, sin dal 1589, appartengono al patrimonio della chiesa Madre di Marsala alla quale furono lasciati per testamento da Mons. Antonino Lombardo, arcivescovo di Messina di origine marsalese.
La leggenda narra che durante una tempesta la Regina d’Inghilterra Maria I Tudor, figlia di Enrico VIII, abbia trovato riparo nel porto di Marsala e che lì sia stata ospitata da Mons. Lombardo, uomo di fede e di cultura. Maria Tudor andò sposa a Filippo II e divenne regina di Spagna e di Sicilia. Il tentativo di esimere la città lilibetana dal pagamento di pesanti tassazioni imposte dal trono iberico vide impegnato il Vescovo marsalese che riuscì nell’impresa e ricevette anche la nomina a cappellano regio, ricevendo, prima del suo rientro in patria, come compenso per i servigi prestati a corte, la collezione degli otto arazzi.
I pregiati arazzi – le cui dimensioni sono di circa 350 cm di larghezza per 500 cm di altezza – raccontano la guerra tra Romani e Giudei del 66 d.C.. Nonostante il riferimento storico sia ben preciso, le scene si prestano ad un’interpretazione di tipo allegorico dal momento che gli episodi narrati non rispettano la cultura ebraica e romana del tempo ma richiamano costumi, riferimenti e oggetti che riconducono al periodo della realizzazione dei manufatti (tardo ‘500) utilizzandoli come metafora per accedere alla clemenza di Filippo II nei confronti dei Calvinisti olandesi.
Attualmente gli Arazzi, che sono oggetto di lavori di restauro, si trovano a Palermo nell’Oratorio dei Bianchi.