Una condanna e 13 assoluzioni “perché il fatto non sussiste” con il rito abbreviato, 12 “non luogo a procedere” e 19 rinvii a giudizio nell’udienza preliminare. Questo l’esito – come riportato sul Giornale di Sicilia – della prima fase della vicenda giudiziaria riguardante la compravendita di titoli che ruotavano attorno alla scuola di formazione marittima, il centro De Santis, all’ingresso del porto di Palermo. Tra gli indagati anche soggetti del Trapanese.
Il “sistema di corruzione diffuso”, come definito dagli inquirenti, era stato svelato nel 2017 dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e dai militari della Guardia Costiera grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali e a riprese video che avevano immortalato la consegna delle mazzette fino a mille euro pagate per avere la certezza di superare le prove indette dalla Direzione Marittima palermitana per conseguire i titoli professionali marittimi di macchina e coperta.
I 19 indagati per cui è stato disposto il rinvio a giudizio – il processo inizierà il 6 febbraio – sono Raffaella De Santis, Antonio Guerriero Giorgio Barletta, Antonino Bonanno, Alessandro Di Bono e Antonino Maltese (Erice), Caterina Morello, Giuseppe Tarantino, Giuseppe Firetto, Benedetto Lo Galbo, Antonio Lupo, Calogero Galati (Cefalù), Paolo Giacalone (Mazara del Vallo), Letterio Gismondo e Giuseppino Procopio (Messina), Riccardo Giunta (Barcellona Pozzo di Gotto), Leonardo Schiano Di Zenise (Pozzuoli), Silvio Simon Siviero (provincia di Verona), Salvatore Stella (Augusta), Corrado Tinè (Noto).
Dagli imputati per i quali è stato disposto il non luogo a procedere c’è Calogero Schifano, di difeso dall’avvocato Fabio Sammartano di Trapani.