TRAPANI. Lavori di messa in sicurezza alla chiesa di Santa Maria del Gesù, nel cuore del centro storico, in via Sant’Elisabetta. Una delle chiese più antiche e prestigiose della città, considerato che, per tradizione, la discesa dalla croce, cerimonia religiosa che anticipa di pochi minuti la processione dei Misteri del venerdì santo, si tiene proprio nella chiesa di Santa Maria del Gesù. Tranne che negli ultimi anni perché il prefetto aveva disposto la chiusura dell’edificio di culto a causa delle condizioni di insicurezza dell’immobile. A preoccupare era il tetto e, pertanto, la Soprintendenza per i Beni Culturali ha avviato un progetto per il suo recupero arrivando, adesso, all’aggiudicazione degli interventi per una spesa complessiva di poco meno 300 mila euro.
“C’era un pericolo per la pubblica incolumità – spiega l’architetto Vito Vaiarello della Soprintendenza -, perché due travi erano quasi spezzate e c’era la possibilità che provocassero un crollo e per questo motivo, quindi, la Prefettura aveva disposto la chiusura della chiesa”. Dagli uffici della Soprintendenza, quindi, avevano anche effettuato un intervento per capire se le travi potessero essere sistemate provvisoriamente”. Non è stato possibile, farlo, e, allora, la Prefettura decise di chiudere la chiesa al pubblico, prevenendo i danni di eventuali crolli come quelli che si sono verificati ultimamente a Roma.
“Adesso effettueremo la revisione di tutta la copertura – continua l’architetto Vaiarello -, che è particolarmente lunga ed interverremo anche per coprire qualche piccola lesione presente nella navata centrale. Sostanzialmente smonteremo tutto il tetto, sostituendo le parti ammalorate”. E l’obiettivo della Soprintendenza è quello di portare a conclusione gli interventi prima delle festività di Pasqua, in modo da poter far ricelebrare la discesa dalla Croce nella sua sede originaria, la chiesa di Santa Maria del Gesù.
“Questi lavori sono possibili grazie a fondi stanziati dal Governo centrale e trasferitici attraverso la Prefettura – ribadisce il soprintendente Riccardo Guazzello -, grazie al Fec, il fondo edificio di culto. Esiste, infatti, una specifica convenzione statale tra il ministero Beni culturali e quello dell’Interno per cui tutti gli interventi su questi beni vengono curati dalla Soprintendenza ed in Sicilia, essendo a statuto speciale, questo rapporto viene curato dalla Soprintendenza attraverso le Prefetture”.