TRAPANI. Sarà un bando, pubblicato sul sito di Banca d’Italia, a sancire la messa in vendita dell’immobile di piazza Scarlatti, a Trapani. L’ultimo giorno di operatività di Banca d’Italia a Trapani sarà venerdì 21 dicembre e, poi, dal lunedì successivo l’immobile resterà vuoto, con il personale dipendente che, con ogni probabilità, sarà trasferito nelle altre sedi che rimarranno aperte in Sicilia. E, in questo caso, le più vicine sono Palermo ed Agrigento.
LE PROCEDURE DI VENDITA – Della vendita dell’immobile se ne occuperà direttamente Banca d’Italia, la quale ha deciso di revocare, in passato, la delega affidata in un primo momento ad un intermediario. Fino ad ora, nella maggior parte dei casi Bankitalia ha messo in vendita gli immobili, pubblicando un apposito bando sul proprio sito internet e non chiedendo un prezzo minimo di base. Soltanto in un secondo momento verranno analizzate le varie offerte e per questo motivo non è possibile sapere con certezza quale sia il prezzo che Banca d’Italia chiederà per la cessione dell’immobile sorto dove prima era presente il Teatro Garibaldi.
IL SOGNO DEL NUOVO TEATRO – Nel frattempo cresce il numero di coloro che vorrebbero considerare la presenza della Banca in piazza Scarlatti soltanto una “parentesi storica”. Prima c’era il Teatro e dopo vorrebbero che vi tornasse il Teatro. Idea senza dubbio affascinante, ma particolarmente difficile, se non impossibile, da realizzare, perché occorrerebbe prima che il Comune acquistasse l’intero immobile. E se per l’ex Banca del Popolo di via Libica furono sborsati circa 7 milioni, per quello di piazza Scarlatti della Banca d’Italia ne potrebbero occorrere quasi il doppio. E poi si renderebbe necessario realizzare un progetto per adattare i locali e, infine, costruire il Teatro. Da un altro punto di vista, invece, già in passato in altre città i teatri sono stati ricostruiti negli stessi luoghi dove erano andati distrutti, come il Petruzzelli di Bari. Per questo motivo, quindi, per la costruzione di un Teatro cittadino occorrerebbe sicuramente una comparazione tra i costi per la realizzazione dello stesso in un luogo “inedito” e quelli che bisognerebbe sostenere per la sua rinascita in un luogo storico come piazza Scarlatti.