Da oggi la Sicilia torna in “zona gialla” dopo due settimane di “zona rossa” e altre due di “zona arancione.
L’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute – riguardante i dati della diffusione del Covid-19 relativi alla settimana dall’1 al 7 febbraio – indica che l’Rt è in discesa a 0,66 (il più basso d’Italia) e la classificazione complessiva del rischio è bassa.
Complessivamente, si confermano per la seconda settimana segnali di “contro-tendenza nell’evoluzione epidemiologica, con progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi fino ad una stabilizzazione, che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”.
Il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato, nei giorni scorsi, una nuova ordinanza che sancisce la fine dell’applicazione delle misure previste per la “zona arancione” e rimanda a quelle da “zona gialla”, salva l’applicazione delle ulteriori misure contenitive indicate nel suo nuovo provvedimento.
Chi rientra in Sicilia dovrà registrarsi sulla piattaforma www.siciliacoronavirus.it indicando se, nelle 48 ore precedenti, è stato effettuato un tampone molecolare. Se questo non è stato fatto bisognerà recarsi presso una postazione drive-in per il tampone rapido o presso un laboratorio autorizzato per quello molecolare. Se non si effettuano i tamponi bisognerà restare in isolamento domiciliare per dieci giorni.
I titolari di esercizi commerciali dovranno comunicare all’Asp il numero massimo consentito di clienti che possono farvi accesso e i centri commerciali devono dotarsi di contapersone. I titolari di esercizi pubblici o aperti al pubblico potranno anche prevedere, di concerto con la SPE l’effettuazione settimanale e volontaria di tamponi rapidi per i dipendenti che hanno contatti con il pubblico.
Il passaggio alla “zona gialla” consentirà ai cittadini una maggiore libertà, soprattutto negli spostamenti, ma resta il coprifuoco dalle 22 alle 5. Si potrà uscire dal territorio del proprio comune e spostarsi liberamente all’interno della regione. Confermate le deroghe per esigenze di lavoro, necessità o motivi di salute.
Sarà possibile far visita a parenti e amici, o comunque raggiungere un’altra abitazione privata una sola volta al giorno negli orari consentiti per gli spostamenti (dunque tra le 5 e le 22) ma per un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione e ad eccezione di minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti.
Riaprono bar e ristoranti, a cui in “zona arancione” è stato consentito solo il servizio a domicilio e l’asporto. Si potrà anche consumare cibi e bevande all’interno dei locali ma dalle 5 alle 18. Dopo le 18 è consentito l’asporto fino alle 22 ma non possono farlo gli esercizi che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.
Nei festivi e prefestivi chiusi i centri commerciali, anche se possono svolgere l’attività al loro interno farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole
Restano chiuse palestre, piscine, centri benessere e termali. È permesso, invece, recarsi nei centri e nei circoli sportivi per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base.
In “zona gialla” possono riaprire i musei e le mostre (ad eccezione dei giorni festivi). Gli ingressi però devono essere contingentati.