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E così è arrivata la Primavera ed è fiorita per molti la Cassa Integrazione in Deroga, una delle grandi novità del decreto Cura Italia varato dal Governo Conte per far fronte all’emergenza COVID-19.
La Cassa Integrazione in Deroga altro non è che un ammortizzatore sociale con lo scopo di integrare il reddito dei lavoratori al verificarsi di specifiche circostanze, in questo caso la pandemia da COVID-19.
La sua caratteristica è quella di ricomprendere la stragrande maggioranza dei lavoratori esclusi da altri tipi di ammortizzatori sociali come la Cassa Integrazione Ordinaria che riguarda il comparto industriale e quello edile, e l’Assegno Ordinario che viene erogato dal Fondo di Integrazione Salariale e riguarda le aziende che non rientrano nel campo di applicazione della Cassa Integrazione e che appartengono a settori in cui non sono stati stipulati accordi per l’attivazione di un fondo di solidarietà bilaterale.
Considerato il tessuto socio economico trapanese, sarà proprio la Cassa Integrazione in Deroga ad essere maggiormente utilizzata per mantenere i livelli di reddito inalterati in questo periodo emergenziale. Perciò, dato che riguarderà una serie di aziende e di lavoratori che per dimensioni e fatturati non sono avvezzi a queste dinamiche, andiamo a vedere che cosa comporta praticamente.
Per prima cosa un indubbio aiuto per le aziende in questo periodo di fermo: l’80% delle retribuzioni sarà infatti pagato direttamente dall’Inps ai lavoratori; a questi inoltre verranno conteggiati i contributi figurativi, sgravando ulteriormente i datori di lavoro dal pagamento dei contributi.
Il ricorso alla Cassa Integrazione in Deroga è consentito alle aziende che abbiano ridotto o sospeso l’attività lavorativa a causa della pandemia e riguarda solamente i rapporti di lavoro subordinato.
Se sei un datore di lavoro e ti stai chiedendo come avviare la procedura, devi sapere che la CIG in Deroga sarà gestita dalle Regioni; se la tua attività ha meno di 5 dipendenti e non rientra nel campo di applicazione di Cassa Integrazione Ordinaria e Assegno Ordinario, potrai fare istanza alla Regione che emetterà un decreto con modalità di pagamento diretto della prestazione da parte dell’INPS.
Il periodo di Cassa Integrazione in Deroga durerà al massimo 9 settimane ed al lavoratore basterà essere in forza al 23 Febbraio 2020; purtroppo questo significa che coloro che sono stati assunti dopo questa data non potranno godere dell’ammortizzatore sociale.
Alcune domande ricorrenti
La Cassa Integrazione potrà essere usufruita in modo frazionato? In linea di principio sembra di si, a patto che venga goduta nell’arco temporale che va dal 23 febbraio al 31 agosto 2020.
Per quali settori è prevista la Cassa Integrazione in Deroga? Tutti i datori di lavoro privati, compresi quelli del settore agricolo, della pesca e del terzo settore che non rientrano nell’ambito di applicazione degli altri ammortizzatori sociali.
Potrò essere licenziato/a durante la Cassa Integrazione in Deroga? Non puoi essere licenziato/a per giustificato motivo oggettivo (causa dipendente dall’azienda); potrai essere licenziato/a solo per un tuo comportamento scorretto (la cosiddetta giusta causa oppure per giustificato motivo soggettivo). Peraltro il Decreto Cura Italia ha ribadito la questione del divieto di licenziamento per giustificato motivo oggettivo durante il periodo di emergenza (60 giorni dall’entrata in vigore del decreto), lasciando tuttavia più di un dubbio di costituzionalità.
La quota di TFR mi spetta? Ovviamente si: è a carico del datore di lavoro che la accantonerà normalmente.
Che significa che ai lavoratori verranno conteggiati i contributi figurativi? I contributi figurativi sono dei contributi che maturano quando si percepisce un’indennità dall’Inps. In questo caso servono a coprire il periodo in cui non si è potuto lavorare.
“Il lavoro, spiegato bene” è il blog di Sergio Villabuona, consulente del lavoro ed euro-progettista. È possibile interagire con lui attraverso la sua pagina Facebook.