L’emergenza sanitaria, che ha segnato il 2020 e che continua a segnare i primi mesi del 2021, ha inciso decisamente sulla vita digitale dei ragazzi italiani.
Secondo quanto pubblicato dall’agenzia di stampa Italpress, ad oggi, 6 ragazzi su 10 dichiarano di passare più di 5 ore connessi a internet. Solo l’anno scorso la statistica era 3 su 10.
In particolare, 1 ragazzo su 5 si dichiara “sempre connesso”. Sono questi i dati emersi durante l’evento, organizzato il 9 febbraio, dal Ministero dell’Istruzione in occasione del Safer Internet Day 2021, la giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet.
L’indagine è stata realizzata dal portale Skuola.net, dall’Università degli Studi di Firenze e dall’Università degli Studi di Roma “Sapienza” per “Generazioni Connesse”, il Centro Italiano per la Sicurezza in Rete guidato dal Ministero dell’Istruzione.
Interessante è il parere dei ragazzi intervistati: di fatti è emerso un 59% in più, (rispetto il 20% del 2019) che ritiene il cyberbullismo come un fenomeno in crescita.
L’85% dei ragazzi dichiara, però, di avere aiutato un proprio coetaneo nell’utilizzo di internet, consigliandolo su un uso corretto del web: questo segnala un confortante segno di consapevolezza da parte degli adolescenti in rete.
In crescita anche l’impegno sociale degli studenti nei confronti di temi rilevanti come il Climate Change e il Global Warming o, ancora, il movimento Black Lives Matters: il 53% dei partecipanti dichiara di aver usato i social per impegnarsi a sostenere queste cause.
“Anche quest’anno il Ministero dell’Istruzione celebra, con diverse iniziative, il Safer Internet Day, la Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet – ha detto in un videomessaggio la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina -. Una ricorrenza importante che vede nei giovani i principali protagonisti ed è anche occasione per interrogarci tutti su come guidare al meglio i nostri ragazzi e le nostre ragazze ad una navigazione sicura e consapevole nella realtà digitale. E su come sfruttare al meglio le potenzialità di Internet. Ma questa particolare Giornata assume un significato ancora più rilevante, oggi, alla luce di una pandemia che ha aperto la quotidianità e le più semplici abitudini alle nuove tecnologie e a un uso preponderante della Rete. Una Rete che in questi mesi si è mostrata in tutta la sua straordinaria potenza nel metterci in connessione a distanza, ma che spesso nasconde insidie e pericoli”.
“E noi adulti non possiamo certo ignorare il dilagare di fenomeni odiosi di violenze e aggressioni, verbali o psicologiche, come il bullismo, il cyberbullismo o le violenze di genere, che trovano proprio nella Rete terreno fertile e nei giovani i principali bersagli. Occorre che la Scuola e la famiglia restino unite per contrastare un nemico comune. Occorre che la Scuola e la famiglia siano presìdi fondamentali nell’educazione all’uso appropriato delle nuove tecnologie – ha proseguito Azzolina -. Ed è per questo che una componente centrale nell’insegnamento dell’educazione civica, che abbiamo voluto introdurre, è costituita proprio dall’educazione alla cittadinanza digitale. La Scuola deve guardare al futuro ed essere in grado di promuovere una cultura che aiuti a comprendere e, quando serve, a denunciare. I giovani non vanno mai lasciati soli di fronte a questi rischi e le sole vie per poter contrastare il dilagare di tali fenomeni sono la consapevolezza e la conoscenza. Noi ci siamo, la scuola c’è”.