AGGIORNAMENTO ORE 13
Un gruppo di circa 50 migranti, scampati stanotte all’incendio sta bloccando in segno di protesta la strada provinciale 56 tra Campobello di Mazara e Selinunte. I migranti hanno sistemato pedane in legno e reti al centro della carreggiata. «Chiediamo una sistemazione dignitosa – dicono i manifestanti -, devono capire che noi siamo un valore perché senza di noi non si potrebbero raccogliere le olive. Noi siamo tutti fratelli, sia quelli con permesso di soggiorno sia quelli sprovvisti», riferisce un lancio dell’ANSA.
Sul posto sono presenti Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia municipale.
Secondo una prima ricostruzione, il rogo sarebbe divampato da un dispositivo a benzina. Alcuni di loro avrebbero riferito ai Carabinieri di aver visto l’uomo poi trovato morto – un 36enne originario della Guinea Bissau – mentre stava verificando il livello di carburante nel serbatoio del fornellino facendosi luce con un accendino.
L’ex “Calcestruzzi Selinunte”, di proprietà di Onofrio Cascio che ha cessato l’attività nel 2010, da tempo viene occupata dai migranti che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive. Il proprietario negli anni ha presentato diverse denunce alle Forze dell’ordine per violazione di proprietà privata ma il campo non è stato mai sgomberato. Il “villaggio” veniva gestito dagli stessi migranti: c’era un bazar, la zona dove con il fuoco veniva riscaldata l’acqua necessaria per le docce e la zona dove veniva macellata la carne. Sull’accaduto è stata convocata alla Prefettura di Trapani una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.
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Un uomo ha perso la vita nell’incendio sviluppatosi ieri sera intorno alle 23.30, nell’accampamento di migranti allestito all’interno dell’immobile che ospitava la “Calcestruzzi Selinunte”, in contrada Bresciana Soprana nel territorio di Castelvetrano al confine con quello di Campobello di Mazara.
Il cadavere è stato trovato dai Vigili del Fuoco intervenuti per spegnere le fiamme. L’area da anni viene occupata dai migranti lavoratori stagionali che raggiungono Campobello di Mazara per la raccolta delle olive e, anche quest’anno, erano state installate tende di fortuna e ripari realizzati con cartone e legno.
I circa 350 migranti che, al momento dell’incendio, si trovano all’interno del campo sono riusciti a mettersi in salvo prima che le fiamme avvolgessero l’intero ex opificio. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e la Polizia Municipale di Campobello di Mazara. Diversi feriti lievi sono stati soccorsi dai sanitari del 118. GUARDA IL VIDEO diffuso dai Carabinieri