C’è anche Giacomo Tranchida tra i sindaci dell’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ad essere stato ricevuto dal Papa ieri. La comunità trapanese, per tramite del Sindaco Tranchida, ha donato al Santo Padre una splendida opera del maestro Platimiro Fiorenza, dove risaltano il corallo e lo stemma della città.
Con essa, Tranchida ha consegnato anche una lettera.
“Santo Padre anzi, mi permetta, Papa Francesco
Avere l’occasione di essere al Suo cospetto, in seno alla delegazione Anci, è una grande emozione, resa ancora più grande per la responsabilità che sento in questo momento nel portare a Sua Santità l’immenso affetto della comunità trapanese che mi onoro di rappresentare
Sì, sono qui a rappresentare la Città di Trapani, ultimo “porto/approdo” della Sicilia e d’Italia nel Mediterraneo, terra di sole, di mare e di sale; terra che come una madre generosa lascia andare i propri figli (purtroppo sovente costretti ad emigrare per ragioni di lavoro e di salute) e, allo stesso tempo e con la stessa generosità, apre le porte dell’Europa ai figli e fratelli che arrivano da terre lontane martoriate dalla fame e dalla guerra…migranti che sfidano le onde del mare nostrum, alla ricerca di un porto di approdo dal quale poter ricostruirsi un futuro
Noi Santo Padre, Papa Francesco, La ringraziamo per aver saputo riposizionare, anche in chiave laica, efficacemente e coraggiosamente i punti saldi dell’umanità: accoglienza, pace, fraternità, semplicità e umiltà.
Agendo sul solco da Lei mirabilmente tracciato, questa Comunità trapanese vuole andare avanti risollevando il capo così come ha fatto in tanti anni di dominazioni e di oblio, con umiltà, semplicità e fierezza.
Accolga, Papa Francesco, questo semplice dono che è simbolo della nostra storia, della nostra terra, del nostro mare, della perizia e abilità che risiedono nelle mani dei nostri maestri artigiani argentieri e corallai.
Lo accolga come segno del grande affetto e stima che cattolici e laici ripongono nella Sua carismatica figura e chissà… guardando il Cristo sulla croce di corallo potrà ricordare la Città di Trapani, inserirla nelle Sue preghiere e – perché no – inserirla anche nell’agenda delle prossime visite pastorali.
Sarebbe un dono impagabile per Trapani, la Città dove il mare, nel suo fluire, non divide ma unisce terre e civiltà, etnie e religioni, donne, uomini e bambini, figli dello stesso Cielo, nostra speranza per il presente e per il futuro.
Buona vita e buon cammino, Santo Padre”.
Il Papa si è rivolto verso i sindaci dichiarando:”A volte ci s’illude che per risolvere i problemi bastino finanziamenti adeguati. Non è vero. In realtà occorre anche un progetto di convivenza civile e di cittadinanza: occorre investire in bellezza laddove c’è più degrado, in educazione laddove regna il disagio sociale, in luoghi di aggregazione sociale laddove si vedono reazioni violente, in formazione alla legalità laddove domina la corruzione. Saper sognare una città migliore e condividere il sogno con gli altri amministratori del territorio, con gli eletti nel consiglio comunale e con tutti i cittadini di buona volontà è un indice di cura sociale. La stessa politica di cui siete protagonisti può essere una palestra di dialogo tra culture, prima ancora che contrattazione tra schieramenti diversi. La pace non è assenza di conflitto, ma la capacità di farlo evolvere verso una forma nuova di incontro e di convivenza con l’altro”.