Si terrà domani la “Giornata europea della Cultura Ebraica”, promossa dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane. L’evento vede anche la partecipazione del Museo Agostino Pepoli di Trapani, diretto da Anna Maria Parrinello, con l’esposizione di tre epigrafi a caratteri ebraici risalenti al XIV e XV secolo.
Le tre epigrafi saranno esposte nella sezione archeologica del museo. Quanto alla loro provenienza, le prime due furono estratte a Trapani nel 1877 da un terrapieno durante la costruzione del Mercato del pesce sulle mura di Tramontana, la terza, di origine ignota, potrebbe provenire dall’antico cimitero ebraico che, originariamente era ubicato fuori le mura di Levante, nei pressi dell’attuale via Giudecca; cimitero smantellato nel 1495 in occasione della edificazione del Bastione dell’Impossibile.
In occasione della Giornata, i tre reperti saranno corredati di un rinnovato pannello didattico-illustrativo contenente la trascrizione e la traduzione dei testi epigrafici.
La Giornata della Cultura ebraica coinvolge quest’anno ventisei Paesi europei e, in Italia, centodue località distribuite in sedici regioni, tra cui la Sicilia.
Il tema di quest’anno è il “Rinnovamento” con un invito a pensare nuovi modelli di convivenza e di sviluppo, di fronte alle grandi e difficili sfide del nostro tempo.
I visitatori avranno, inoltre, la possibilità di assistere alla proiezione di un video di approfondimento sulla civiltà e sulla cultura ebraica nel territorio Trapani, con testi di Nicolò Bucaria e riprese video di Michele Giacalone.
Sarà un’occasione interessante per ripercorrere la storia della comunità giudaica trapanese, attivissima peraltro nella lavorazione del corallo: basti pensare che nel corso del XV secolo i documenti attestano a Trapani la presenza di oltre 70 corallari, dei quali 67 ebrei e i rimanenti cristiani.
Il Museo “Agostino Pepoli”, attraverso la sua pregevole collezione di collane, “paternostri” e manufatti realizzati con lo splendido “oro rosso” offre, dunque, una testimonianza unica del prezioso lavoro svolto sul territorio da questa laboriosa comunità.