Il Coronavirus non danneggia soltanto i polmoni ma lascia il segno anche su reni, cuore, fegato e cervello. Se ne è parlato nell’Aula Magna del Polo universitario di Trapani al 10° corso teorico pratico di pneumologia del Territorio Elimo alla presenza del caro amico e collega Nicola Scichilone, professore ordinario di pneumologia dell’Università degli studi di Palermo.
Con l’aumento dei contagi, si sta scoprendo che il Coronavirus non danneggia soltanto i polmoni. Diverse le possibili cause del danno diffuso ad altri organi.
Il Covid-19 determina un aumento rapido e significativo della risposta infiammatoria, che può coinvolgere anche i vasi sanguigni, il rene e il cuore. Da qui, l’aumentato rischio di eventi quali le vasculiti, insufficienze renali acute, aritmie cardiache e infarti fatali.
Il Coronavirus sembra in grado d’intaccare anche quei reni che erano in buona salute, fino a prima del contagio. Nelle autopsie finora condotte, si è visto che un terzo dei pazienti è deceduto a causa di un’insufficienza renale acuta. Sappiamo che l’infezione determina un aumento della microcoagulazione del sangue in diversi organi. Alcune persone potrebbero essere morte perché i reni si sono bloccati proprio a causa di questo evento.
Non è un caso che l’Agenzia Italiana del Farmaco abbia dato l’ok all’uso dell’enoxaparina, un farmaco usato da tempo per la cura di diverse malattie vascolari che tendono a formare trombi ed emboli. La causa dei danni renali potrebbe essere da ricercare nella «tempesta infiammatoria» che altera il processo di coagulazione del sangue. Ma si guarda anche al ruolo dei recettori ACE2, finiti sotto la lente d’ingrandimento a causa della loro espressione sulla superficie del cuore e del rene.
Infine, non è da escludere un deterioramento determinato dalla tossicità dei farmaci con cui vengono trattati i pazienti affetti da Covid-19.
Come proteggersi?
Il Sars-CoV-2, come altri coronavirus, si trasmette attraverso le goccioline del respiro della persona infetta anche se asintomatica. Il Coronavirus può essere trasmesso con la tosse o con gli starnuti, tramite contatto diretto personale, oppure toccandosi la bocca, il naso o gli occhi con mani contaminate. Per questo motivo, è importante evitare uno stretto contatto con le persone che hanno sintomi respiratori, febbre o tosse.
In termini pratici, è raccomandabile mantenersi ad una distanza di almeno un metro da persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre, e lavarsi frequentemente le mani con sapone o con una soluzione alcolica. Coprire bocca e naso se si starnutisce o si tossisce e non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico.
Si consiglia anche di pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol e di usare SEMPRE la mascherina coprendo bene la bocca e soprattutto il naso dove sono presenti i maggiori recettori che accolgono il virus!
Segue un link interessante sull’uso corretto delle mascherine
Quindi, in conclusione, la cosa più importante è indossare le mascherine avendo cura di coprire sempre il naso e la bocca!
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