Al di là della vittoria odierna, risicata e sofferta, al di là del gioco, più ampio e spigliato ma privo ancora di adeguata finalizzazione, al di là dei sistemi tattici adottati, rimane il fatto che questo Trapani, così com’è, non convince.
A maggior ragione nella giornata odierna, in cui l’attuale allenatore ha utilizzato dall’inizio alla fine il suo sistema preferito, ossia il 3-5-2, ma facendolo interpretare ad una squadra, che invece è stata costruita per giocare col 4-3-3.
Questa scelta quindi ha inevitabilmente prodotto degli adattamenti di ruolo di più di qualche calciatore (su tutti Kosovan, schierato da quinto di sinistra e Falcone in quello di mezzala sinistra, per proseguire con Pipitone quinto di destra e Romano da centrale difensivo) ma non ha migliorato in alcun modo la concretezza in fase conclusiva e le lacune della nostra difesa.
in altre parole, continuiamo a faticare e non poco a buttarla dentro e non abbiamo ancora migliorato l’efficienza in fase difensiva.
In attacco, in particolare Mokulu e Mascari sono stati praticamente nulli, esclusa una conclusione per parte, respinta sulla linea quella del belga, alta sulla traversa quella dell’ex Paternó.
Tanto è vero che abbiamo vinto la gara grazie ad un rigore e ad un fortunoso autogol.
Ma non è solo questo.
A centrocampo le nostre mezzeali, Civilleri e Falcone, si sono rivelate insufficienti sia in fase conclusiva, che in fase di interdizione.
Parecchie le conclusioni ciabattate o fuori misura di Civilleri in particolare, a fronte di una lentezza imbarazzante nel difendere.
Falcone poi, rigore a parte, mai pervenuto, in ambedue le fasi di gioco.
Nè gli altri calciatori che si sono alternati in quel ruolo (Kosovan, Merkay, Cangemi) hanno fatto meglio.
Il nostro play, Marigosu, questa volta è davvero rimasto solo a predicare nel deserto, col risultato di auto eliminarsi.
In difesa, i tre centrali difensivi poi sono sempre risultati troppo lenti e giocare in questo modo, con dei quinti che non li proteggono adeguatamente (Kosovan e Pipitone), perché portati per caratteristiche più a spingere che a difendere, li ha messi in evidente difficoltà, vedasi il contropiede con cui gli ospiti si erano portati in vantaggio, malgrado uno dei tre, Romano, sia un terzino di ruolo, quindi più abituato a giocare sui recuperi.
Insomma, se questo è il sistema di gioco prescelto, bisognerebbe intervenire sul mercato per trovare degli interpreti più adeguati.
Ma lo si dovrebbe fare anche e soprattutto per trovare degli attaccanti più concreti e rapidi degli attuali.
Non credo però che il Presidente La Rosa, data la classifica attuale, sia disposto a spendere altri soldi rispetto ai tanti già scuciti fino ad ora.
Sono convinto invece che alla riapertura del mercato, il 1 dicembre, lui vorrà intanto liberarsi dei contratti più onerosi, ridimensionando il monte ingaggi, visto che ormai il campionato ha già una regina incontrastata. Ed il Trapani non può più perseguire il suo obiettivo iniziale di contendere al Catania la vittoria finale.
Si tratterà semmai di chiudere la stagione così come siamo, senza alcun intervento significativo in entrata.
In realtà, bisognerebbe capire cosa La Rosa abbia in testa di fare per il futuro.
Se solo ridimensionare, vista l’impossibilità di essere protagonisti quest’anno e dunque decretare il fallimento del progetto iniziale del “punto tutto su questo campionato e poi si vede”, con le ovvie e prevedibili drammatiche conseguenze per il futuro societario, oppure preparare fin d’ora la prossima stagione, per esserlo davvero protagonisti, ammesso che La Rosa voglia rimanere alla guida del Trapani per un altro campionato ancora.
In questo secondo caso, il mercato potrebbe quindi essere utile non solo per “ridimensionare” e basta ma anche per “razionalizzare” l’attuale composizione dell’organico.
Ossia, la si potrebbe correggere, in modo da renderla maggiormente funzionale al 3-5-2 di Monticciolo.
Si potrebbe usare una parte dei soldi risparmiati con la risoluzione dei contratti più onerosi, per acquistare dei calciatori più adatti al gioco dell’attuale allenatore.
E su questa base, poi, costruire assieme al tecnico una squadra vincente per il prossimo campionato, tenendoci quello che di buono questo organico mostrerà da qui alla fine della stagione.
Non sappiamo però se, in caso di rilancio di La Rosa per l’anno prossimo, Monticciolo sarà riconfermato sulla panchina granata per guidare la riscossa.
Se così non fosse, se si volesse puntare su un altro allenatore, allora quest’anno basterebbe rimanere così come siamo, ridimensionando le spese attraverso un mercato di sole uscite eccellenti e senza nessuna significativa entrata.
Così da chiudere al meglio possibile questa stagione. Senza infamia e senza lode.
In questo modo però, saremmo costretti a ripartire praticamente da zero l’anno prossimo, con la prospettiva di dovere sborsare ancora una volta tanti quattrini per rifare ex novo la squadra ed ingaggiare un nuovo allenatore.
Dunque tanti petali da sfogliare per La Rosa e francamente non credo sia facile per lui prendere una decisione.
Una cosa è certa: non può più sbagliare.
Foto di Nino La Macchia