Estendere l’obbligo del green pass per l’accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza (come aerei o treni): è una delle ipotesi che, secondo fonti di Governo, sarà valutata in occasione della cabina di regia, prevista lunedì o martedì prossimi. La misura ricorda il ‘certificato verde’ alla francese, con obbligo di vaccinazione per i viaggi a grande distanza, ma per il resto il ‘green pass Italia’ dovrebbe essere meno restrittivo di quello di Emmanuel Macron.
Tra i provvedimenti ai quali pensa il governo su suggerimento dei tecnici c’è anche quello di riservare – almeno per alcune attività – l’utilizzo del green pass solo dopo aver fatto la seconda dose, in linea con l’Unione europea. Un utilizzo diffuso del pass – viene fatto osservare – eviterebbe il ricorso a misure più restrittive. Su questo fronte, avanza l’ipotesi di un maggior peso dell’Rt ospedaliero – 30% delle terapie intensive e 40% dei ricoveri ordinari – sui profili di rischio da assegnare alle regioni. La prima a parlare esplicitamente di “via italiana all’uso allargato del green pass” è stata ieri Maria Stella Gelmini, che a Bruxelles dice che “è normale avere sensibilità differenti, ma sono fiduciosa che anche su questo tema, come ha detto il presidente (delle Conferenza delle Regioni) Fedriga, si troverà una soluzione unitaria”. “Se non vogliamo tornare a dover chiudere il paese non possiamo perdere tempo e non possiamo accontentarci dei risultati buoni che abbiamo raggiunto – aggiunge il ministro degli Affari regionali -. Dobbiamo fare uno scatto in avanti”.
Il ‘certificato verde’ potenziato divide la maggioranza, con Pd ed entro certi limiti Italia Viva favorevoli e M5S contrario all’applicazione in bar e ristoranti. “Ci sono luoghi con grandi afflussi di persone dagli stadi ai concerti fino alle discoteche, che devono aprire e per queste attività riteniamo certamente utile l’introduzione di un Green Pass – si legge in un post del movimento, forza di maggioranza relativa in Parlamento -, ma è “diverso il discorso per attività come bar o ristoranti: in questo momento introdurre il Green Pass per accedervi significherebbe solamente limitare una ripresa così faticosa, dopo mesi di sacrifici”.
La Lega è contraria e Matteo Salvini dice: “Ne parleremo se e quando ce ne sarà la necessità. Adesso chiediamo attenzione e rispetto delle regole, però non possiamo terrorizzare la gente prima del tempo”: Contro anche Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia ha una posizione intermedia. Divisi anche i presidenti di Regione. Per Attilio Fontana in Lombardia “i numeri non sono tali da giustificare” l’obbligo esteso del green pass, mentre per Nicola Zingaretti nel Lazio “è utile per gli eventi di massa”. Sarà un tavolo tecnico all’inizio della prossima settimana, valutati i dati del contagio – oggi ancora in salita i casi, ma non le ospedalizzazioni – a dare l’orientamento alla successiva cabina di regia con il premier Mario Draghi. Probabile una stretta sugli stadi – “rendiamo efficace il green pass per riaprire gli impianti”, dice il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina – e come detto sui trasporti, treni a lunga percorrenza e voli in primis. L’idea è che il green pass serva per spettacoli, cinema, concerti, ma anche per palestre e piscine e in generale per tutte le concentrazioni di persone al chiuso e all’aperto. Le discoteche ancora attendono una data dall’esecutivo per la riapertura, forse si introdurrà un Qr code. Attualmente il ‘certificato verde’ viene richiesto per stadi, concerti e Rsa e si ottiene anche dopo la sola prima dose di vaccino. Resta poi aperta la questione della privacy con i dubbi del Garante e l’ipotesi di una norma di legge per estendere il pass.
Secondo alcuni esperti con l’uso estensivo del green pass non servirebbero più le zone colorate e nuove chiusure, ma intanto a livello locale l’aumento dei contagi dovuto alla variante Delta provoca provvedimenti circoscritti. A Serrenti (Sud Sardegna) un focolaio di Covid 19 ha spinto il sindaco a sospendere tutti gli eventi culturali, musicali, ricreativi e sportivi, con il coprifuoco per bar e ristoranti. Mentre in Sicilia le zone rosse localizzate sono tre: Riesi, Mazzarino e Piazza Armerina.
(ANSA)