Tutto parte da una pec: si invitano i consiglieri a dichiarare se essi siano in maggioranza o se fanno parte della minoranza. Una richiesta alquanto inusuale che, però, è propedeutica per la Commissione Consiliare d’inchiesta sul “Luglio Musicale Trapanese”. Da questa pec è scaturito un lungo e importante sfogo: Giuseppe Guaiana ha pubblicamente ammesso di far parte della minoranza e ha dichiarato che “io sto dalla parte dei trapanesi ed i trapanesi hanno perso totalmente sia la fiducia che la pazienza in questo sindaco. Quindi anche la mia fiducia nell’attuale sindaco di Trapani è terminata e io sono contro questa amministrazione. Non ci sono e né ci saranno, poltrone che tengono e lascio le porte girevoli a quegli acrobati politici che hanno dimostrato di essere bravi a usarle”.
Apriti cielo. Soprattutto perché l’ultima frase è estremamente ambigua. Il riferimento è verso l’ex amico e collega Giuseppe La Porta che è accusato di aver scelto la poltrona (l’assessorato), al progetto politico (il Movimento Amo Trapani e Amo Erice). È ambigua perché da un lato sottolinea che “non ci saranno poltrone che tengono” ma non annuncia nessuna dimissione. È probabile quindi che ci possa essere un nuovo muro contro muro come già sta accadendo per la Commissione Consiliare d’inchiesta sul “Luglio Musicale Trapanese”.
“La mia figura di super partes, che ho sempre onorato all’interno dell’Aula Consigliare, mi impone di essere sempre il garante di tutte le componenti del Consiglio stesso. Pertanto, e in riferimento alla costituenda Commissione Consiliare d’inchiesta sul “Luglio Musicale Trapanese”, dichiaro pubblicamente che non ho nessun interesse a ricoprire un qualsiasi ruolo all’interno della stessa e che se strumentalmente sarò eletto in essa, mi dimetterò immediatamente denunciando fin da adesso che l’eventualmente elezione sarà fatta solo per perdere tempo e contro gli interessi dei cittadini che chiedono la verità. D’altronde già è stata effettuata una grande e plateale scorrettezza con l’elezione di Marzia Patti. In quota forse alla minoranza a cui spettava? Ma fortunatamente la stessa si è prontamente dimessa”. Con queste parole, l’attuale presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Guaiana prova quindi a mettere a freno la volontà di alcuni consiglieri di indicarlo all’interno della Commissione Consiliare d’inchiesta sul “Luglio Musicale Trapanese”.
I fatti sono interessanti. La Commissione è stata fortemente voluta da Anna Garuccio che, insieme al collega Domenico Ferrante, era stata nominata all’interno della stessa Commissione che dovrà indagare sui conti dell’Ente controllato dal Comune. Gli altri tre componenti votati sono stati Marzia Patti, Enzo Guaiana e Salvatore Daidone. Dopo una prima riunione, dove per obbligo la presidenza deve andare ad un componente dell’opposizione, la maggioranza aveva optato per Ferrante che, però, aveva già espresso la sua contrarietà ad acquisire la presidenza della Commissione che, per accordi tra la minoranza, avrebbe dovuto andare alla consigliera Garuccio. Le polemiche tra Garuccio e la maggioranza hanno portato ad uno stallo dove, in momento di confusione, Marzia Patti era stata addirittura votata dalla maggioranza quale presidente in contrasto con il regolamento. Dopo le polemiche e in contrasto con quanto accaduto, Anna Garuccio e Domenico Ferrante si sono dimessi componenti della Commissione.
In Consiglio comunale, successivamente si è proceduto alle surroghe che hanno portato in Commissione Francesca Trapani e Giulia Passalacqua, lasciando solo un elemento alla minoranza. Vista la situazione la consigliera pentastellata si dimette da componente della Commissione perché per tutta la minoranza non viene garantito l’equilibrio di forze. Infine ieri sera, stessa situazione con Chiara Cavallino che viene inserita nella Commissione per poi uscire. I mugugni della minoranza sono sempre più forti. Gli esponenti continuano a chiedere “perché venga demonizzata Anna Garuccio. Perché per la maggioranza non può essere la presidente di questa Commissione d’inchiesta? Di cosa ha paura l’Amministrazione? Hanno qualcosa da nascondere sul Luglio Musicale?”. Insomma, quella di Giuseppe Guaiana è stata solo un sasso in un mare di polemiche molto più ampio.