Sono parole molto forti quelle del segretario di CNA Trapani, Francesco Cicala, e del presidente Giuseppe Orlando, che tengono a denunciare lo stato di cose rispetto all’attivazione del programma europeo Garanzia Giovani Sicilia, giunto alla sua seconda fase: “Stiamo assistendo all’ennesimo fallimento del governo regionale, che con le lungaggini della sua macchina burocratica e organizzativa di fatto limita lo sviluppo economico e occupazionale della nostra terra”.
“Come CNA Trapani, che funge da Agenzia per il Lavoro APL – racconta ancora Cicala – siamo riusciti ad attivare oltre cento tirocini formativi per i giovani in tutta la provincia, favorendo l’incontro tra gli stessi e le aziende del territorio. Saremmo anche mediamente soddisfatti se non fosse che dallo scorso marzo nessuno di questi giovani ha ricevuto i pagamenti che spettano loro secondo il Programma. Un fatto che troviamo a dir poco vergognoso e che certifica l’incapacità della nostra classe politica di cogliere al meglio un ottimo strumento per favorire l’occupazione giovanile”.
Il Programma Garanzia Giovani Sicilia 2 ha previsto una platea più larga rispetto alla prima fase del progetto, ovvero un target di giovani dai 18 fino a 35 anni di età e non più fino ai 29 anni, per iniziative volte a contrastare il fenomeno NEET (Not in Education, Employment or Training) dei giovani non occupati né inseriti in un progetto di formazione, e favorirne l’occupabilità. In particolare, il programma prevede tra le misure anche l’avvio di tirocini extracurricolari della durata di sei mesi, un tetto minimo e massimo di ore lavorative settimanali fissato rispettivamente a 24 e 30 ore, e un’indennità mensile di euro 300 al mese per i tirocinanti o 500 euro nel caso di tirocini svolti da soggetti disabili e da persone svantaggiate. Il progetto è finanziato con le risorse del Fondo sociale europeo e con quelle previste nel Pon Iniziativa occupazione giovani. Spetta alla Regione Siciliana, che si avvale del braccio operativo di INPS, sbloccare i fondi necessari per accreditare le indennità.
“Nonostante la seconda fase del programma – aggiunge Cicala – sia destinata a una platea più larga, e nonostante l’iniziativa fosse cumulabile con la misura del reddito di cittadinanza, abbiamo avuto tantissime difficoltà a individuare giovani interessati a fruire di questa opportunità, segno della grande sfiducia che hanno nelle istituzioni”.
“In qualità di ente intermediario – conclude Orlando – ci stiamo facendo carico anche delle lamentele dei ragazzi che abbiamo indirizzato a fare l’esperienza dei tirocini a 300 euro al mese, e che a oggi non hanno percepito nemmeno un euro, a distanza di mesi dall’avvio del progetto. Le stesse aziende ospitanti ci segnalano il problema. La questione deve essere addebitata al governo regionale, che per l’ennesima volta sta dando prova di non sapere gestire al meglio un progetto che prevede ingenti risorse, bloccandosi in inutili e farraginosi iter burocratici, e alimentando ancora di più la fuga dalla Sicilia dei talenti nostrani”.