Dopo lo 0-0 casalingo con il Giarre non è tanto la mancata vittoria a lasciarmi deluso, quanto piuttosto il gioco espresso dalla squadra.
Anche ieri, al Provinciale, è apparso evidente che non riusciamo a sviluppare una efficace manovra d’attacco alla porta avversaria.
I nostri due mediani (Lupo e Buffa) non hanno mai cucito il gioco fra i reparti: spesso a causa di errori nei passaggi in verticale per Musso; in generale, perché entrambi giocavano molto distanti dalla linea dei nostri tre attaccanti, non riuscendo mai ad imbeccarli sul loro movimento fronte alla porta e costringendoli invece a giocare spalle alla porta; alcune volte, addirittura, i nostri due mediani, anziché giocare vicini l’uno all’altro, dividendosi i compiti (uno più indietro vicino i difensori, l’altro più avanti vicino agli attaccanti) si venivano a trovare troppo distanti lateralmente fra di loro stessi, perché impegnati a marcare le mezzeali avversarie. Così facendo, aprivano un buco enorme in mezzo al campo, che costringeva i nostri attaccanti a giocare a ritroso.
Infine, Musso. Il nostro terminale offensivo: sue le migliori occasioni da rete. Peccato che le sbagli, sistematicamente. E questo è forse il problema più grosso, dopo il centrocampo.
Musso fa un lavoro difensivo enorme e non gli si può che dire grazie, per quanto e come si sacrifica per la squadra.
Ieri in copertura andava a schermare sistematicamente il play basso del Giarre, il n. 28 Iseppon, arretrando a centrocampo, in modo da colmare la nostra inferiorità numerica in quella zona del campo (il Giarre, schierato col 3-5-2, aveva infatti 3 mediani li in mezzo, noi invece solo due). Ed, una volta riconquistata palla, saliva al centro dell’area avversaria per andare a ricevere gli assist dei compagni. Nel silenzio dei vari Gatto, De Felice, Spano e Vitale, toccava a lui cantare e portare la croce. Sarà anche un problema di poca lucidità al momento della conclusione a rete, ma fatto sta che non possiamo permetterci un centrattacco che non la butta dentro (e, più in generale, non possiamo permetterci 0 goal nelle ultime due partite).
Comincio a credere che Ivan Moschella dovrebbe quanto prima riconsiderare due o tre cose in merito al modo di giocare del Trapani.
1) Non credo sia più possibile continuare a giocare con due soli mediani centrali in mezzo al campo, salvo che sul mercato non se ne acquisti subito almeno uno di spiccate qualità e di notevole esperienza. Credo invece che sia giunto il momento di provare a giocare con una mediana a tre:
un play basso e due mezzeali.
2) Ciò significa, in una prima possibile ipotesi, rinunciare ai tre attaccanti davanti. E non sarebbe un male, sotto un certo punto di vista. Giocare con due attaccanti e con i tre di centrocampo, significherebbe infatti sgravare Musso da gran parte degli attuali compiti di copertura ed, al contempo, aiutarlo, mettendogli un valido pari ruolo al suo fianco, con cui spartirsi la pressione dei difensori centrali avversari, finora invece tutta sua. Inoltre, una delle tante nostre mezzepunte (Bonfiglio, ad esempio) potrebbe essere impiegata da mezzala, con compiti di supporto al gioco offensivo delle due punte centrali, mentre l’altra mezzala potrebbe svolgere compiti più di copertura, aiutando il play basso.
Se si scegliesse di giocare come sopra ho descritto, ne discende che in difesa potremmo continuare a schierarci a 3 centrali ma con due “quinti“ di centrocampo (e non più con due “quarti”), di cui uno più offensivo e l’altro più di copertura, in un sistema di gioco 3-5-2, anziché 3-4-3.
3) Potremmo anche scegliere di difenderci a 4, con due centrali e due terzini, come seconda possibile ipotesi.
Mi pare fattibile, non solo perché lo abbiamo già fatto (4-2-3-1) ma anche perché più di qualche nostro centrale difensivo può essere adattato, in caso di necessità, nel ruolo di difensore esterno.
Ciò consentirebbe di mantenere il centrocampo a tre e al contempo di non rinunciare ai tre attaccanti, visto che ne abbiamo parecchi in rosa.
Avremmo sempre gli anzidetti benefici per il nostro centravanti, che con questo sistema di gioco sarebbe sgravato da buona parte del lavoro di copertura e potrebbe anche contare sull’appoggio costante in fase offensiva di almeno un altro attaccante, se non addirittura di due.
Insomma, si tratterebbe di ritornare a quel 4-3-3, che in estate Moschella aveva provato ma immediatamente accantonato.
Diversamente, se si vuole continuare a giocare come abbiamo fatto finora, o arrivano dal mercato calciatori in grado di far rendere al meglio il suo attuale 3-4-3, e mi riferisco ad un mediano di classe e spessore, nonché ad un centravanti che veda la porta (e ciò consentirebbe anche di giocare col 4-2-3-1), oppure mi sa che da questa impasse tecnico tattica non ne usciremo.
Ma se rimanessimo così come siamo attualmente e i risultati dovessero continuare a non arrivare, allora mi sa che sarà il tecnico a pagare per tutti.
E non sarebbe nemmeno sorprendente o strano, perché questo deludente di adesso è il Trapani che lui ha pensato e voluto.