TRAPANI. Diciotto lavoratori assunti a tempo indeterminato in sovrannumero, anticamera della mobilità, e niente rinnovo di contratto per i 173 precari. E’ quanto ha previsto Raimondo Cerami, commissario straordinario dell’ex Provincia, in merito al fabbisogno del personale per il nuovo anno. Numeri che sono stati comunicati ai sindacati nel corso di un incontro e che le varie sigle sindacali ritengono un vero e proprio “bagno di sangue”.
Alla base della decisione del commissario straordinario ci sono i minori fondi che l’Ente riceve da Regione e Stato e la riduzione dei servizi che il Libero Consorzio assicura in tutto il territorio. Dagli assistenti igienico-sanitari per proseguire con la manutenzione delle strade e, così, l’allarme che la Cgil aveva lanciato la scorsa settimana si è trasformato in realtà. Il commissario ha comunicato, infatti, il sovrannumero di 18 dipendenti dell’ex Provincia e, di conseguenza, il mancato rinnovo dei contratti ai 173 precari in servizio nell’Ente, alcuni ormai da svariati anni.
La Cgil, assieme alla Uil, aveva dichiarato lo stato di agitazione chiedendo, alla Prefettura la convocazione di un tavolo di raffreddamento al fine di portare avanti un confronto tra le parti. “Abbiamo ricevuto la comunicazione da parte del commissario straordinario del Libero Consorzio – spiega Enzo Milazzo, segretario della Funzione pubblica Cgil – che ci ha comunicato la decisione”. Ed adesso la Cgil attende il nuovo incontro in programma martedì, ma in Prefettura. “Dopodiché – continua Enzo Milazzo – prenderemo dei contatti con l’assessore regionale e terremo a brevissimo un tavolo in Regione”.
Il 31 dicembre è ormai vicino, considerato che manca un mese e per i 173 precari in servizio tutt’oggi all’ex Provincia quella data rappresenta uno spauracchio, perché il rischio di ritrovarsi senza lavoro è sempre più reale. Ed anche i 18 assunti a tempo indeterminato che oggi sono stati dichiarati in sovrannumero non si trovano in condizioni migliori. Cgil e Uil, però, non hanno intenzione di non lottare, tanto che hanno già provveduto ad inviare una comunicazione relativa alla situazione attuale anche all’assessorato regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica ed alla commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Procedura, questa, necessaria per arrivare eventualmente, alla forma di protesta estrema: lo sciopero.