Si sblocca l’iter per la valutazione ambientale sul dragaggio dei fondali nel porto di Trapani. Del risultato, raggiunto nel corso di una riunione convocata dal presidente della Regione Nello Musumeci a Palazzo Orleans, dà oggi notizia una nota diffusa dal governo regionale.
Attorno allo stesso tavolo si sono ritrovati tutti gli attori della vicenda tra cui l’assessore al Territorio Toto Cordaro, con il dirigente generale del dipartimento Ambiente Beppe Battaglia, e il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale Pasqualino Monti.
Un iter, quello dell’approvazione del progetto, che aveva subito un rallentamento e che adesso, invece, riprende la sua corsa. Nei prossimi giorni, infatti, l’Autorità portuale farà pervenire agli uffici della Regione, attraverso la piattaforma telematica dedicata, tutta la documentazione necessaria per rilasciare la relativa autorizzazione ambientale prevista dal Testo unico in materia.
“Un passo importante – definisce l’incontro Pasqualino Monti – adesso attendiamo la risposta della Regione che ha sessanta giorni di tempo per l’autorizzazione ambientale. Poi si andrà in gara. I 67 milioni dell’investimento complessivo sono già previsti nel Recovery Fund. Bisogna fare in fretta: il dragaggio è un’opera fondamentale per il futuro del porto di Trapani perché permetterà l’arrivo di navi commerciali, ro/ro e da crociera di maggiore stazza”.
Il progetto del dragaggio del porto di Trapani, del valore di 67 milioni di euro, servirà a portare i fondali a oltre 10 metri, rispetto agli attuali 5-7 metri, consentendo così l’ingresso in porto di navi di maggiori dimensioni. I lavori, inizialmente, riguarderanno la parte che va dall’imboccatura del porto fino al primo pennello per gli aliscafi ma si conta di intervenire, successivamente, anche nella restante parte del bacino, arrivando così fino al molo Isolella.