Nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 25 luglio, immancabilmente con forte vento di scirocco sono stati avvistati vari fronti di incendio dalla zona di Martogna-Piano Guastella attorno la montagna di Erice. Questa mattina, inoltre, alle 9 la situazione si è tranquillizzata ma verso le 10.30 sono ripresi i voli dei canadair per spegnere gli ultimi focolai.
Durissima è la presa di posizione del Comitato Piano Guastella-Martogna. “È doloroso vedere che tutto il territorio, e la montagna di Erice in particolare, sono continuamente sotto attacco da parte di mani criminali. A nome del Comitato Piano Guastella-Martogna e dei cittadini che ne fanno parte chiediamo che si attivino controlli mirati del territorio nelle zone tipicamente più a rischio, concentrando lo sforzo in concomitanza dei periodi di forte scirocco o di forte vento in genere nel periodo secco. Le moderne previsioni meteo consentono un preavviso abbastanza certo del periodo di vento forte in modo per cui, organizzando e allertando forze della protezione civile o tutte quelle che il Comune riterrà possibili in modo mirato, si possa almeno tentare di contrastare questo progetto di devastazione”.
I dubbi, infatti, sono legittimi. Tanti sono stati i lavori per la creazione delle linee parafuoco ma i problemi non sono stati risolti. Si poteva fare di più? Dopo che buoi sono scappati è probabilmente inutile chiudere la stalla.
“Il modo e la logistica è da valutare, ma sono scelte da attuare rapidamente sin da questa stagione estiva in corso. In attesa di una progettualità ampia, che in futuro preveda installazione diffusa di apparati di sorveglianza nel territorio in corrispondenza delle zone più sensibili, si può pensare a presidi mobili nelle zone più votate ed usuali da parte di questi ignobili umani che volontariamente appiccano il fuoco alla propria terra. Il Comitato Piano Guastella-Martogna richiede un tavolo di concertazione con le Autorità competenti: Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Comune di Erice ed eventuali altri organi preposti al controllo incendi del territorio. Qualcosa deve cambiare perché, negli anni, l’incendio non è più una eccezionalità, ma è diventato un impunito terribile e macabro rituale”.