La notizia che il Consiglio Comunale di Trapani ha dato la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki e alla memoria a Giulio Regeni è stata accolta positivamente dal gruppo Amnesty International di Trapani.
“È importante che anche Trapani – afferma Debora Oddo, responsabile del gruppo trapanese – , attraverso il voto del Consiglio Comunale, abbia riconosciuto ufficialmente queste due personalità, soprattutto perché – purtroppo – sono parte di un sistema a catena di oppressioni e repressioni: la dittatura egiziana, personificata nel presidente el-Sisi, conta almeno 60.000 detenuti politici e utilizza le accuse di terrorismo contro gli attivisti e i dissidenti. È un Egitto, questo, in cui sembra siano stati vietati addirittura gli aquiloni, da sempre simbolo di libertà e leggerezza. Com’è possibile violare ancora oggi, così palesemente, i diritti umani internazionalmente riconosciuti?”.
La storia di Giulio Regeni e Patrick Zaki ha colpito tutti gli italiani. Amnesty International ha lanciato nel 2016 una campagna per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo. Qualsiasi esito distante da una verità accertata e riconosciuta in modo indipendente, da raggiungere anche col prezioso contributo delle donne e degli uomini che in Egitto provano ancora a occuparsi di diritti umani, nonostante la forte repressione cui sono sottoposti, dev’essere respinto.
La battaglia per la liberazione di Patrick, nonostante sia stato liberato, continua. Zaki, infatti, è un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media: le accuse a suo carico devono essere annullate del tutto.
Gli striscioni “Verità per Giulio Regeni” e “Libertà per Patrick Zaki” sono rimasti per anni sulle facciate degli edifici comunali: la questione non è ancora chiusa e la cittadinanza onoraria di Trapani è solo una goccia nel mare dei diritti.