Il progetto culturale “Da Cosa nostra a Casa Nostra”, promosso dal Comune di Erice e sostenuto dal Comune di Trapani, inizia a prendere forma. La sede delle attività è un bene confiscato alla mafia, un’abitazione nel territorio di Erice, in via tenente Pollina, appartenuta al capo della mafia trapanese Francesco Pace.
L’immobile, grazie a un finanziamento del Ministero dell’Interno, è stata attrezzato con una serie di postazioni informatiche e dotata di una web radio oltre che degli arredi necessari per essere usata anche per luogo d’incontri e riunioni.
Da qualche settimana, il Comune di Erice ha affidato la struttura – dedicata ai gemellini Salvatore e Giuseppe Asta, uccisi insieme alla madre nell’attentato mafioso del 2 aprile 1985 ai danni del magistrato Carlo Palermo da parte di Cosa Nostra – all’associazione “Trapani per il futuro”.
Il progetto prevede la realizzazione di una biblioteca multimediale nella quale raccogliere gli atti giudiziari riguardanti i processi contro Cosa mmptpj trapanese e anche la documentazione relativa ai beni confiscati. La biblioteca sarà dedicata al prefetto Fulvio Sodano.
Nei giorni scorsi si è tenuta anche una prima riunione a Rigaletta-Milo negli uffici del Comune di Erice, alla quale hanno partecipato le delegazioni dei rispettivi comuni guidate dai sindaci di Erice e Trapani, Daniela Toscano e Giacomo Tranchida; i rappresentanti dell’associazione Trapani per il Futuro con il loro presidente Sergio Parisi; il presidente della sottosezione di Trapani dell’Anm Giancarlo Caruso, il dirigente scolastico del Liceo Ximenes – Fardella, Filippo De Vincenzi, il dirigente del Comune di Erice, Toto Denaro e il giornalista Rino Giacalone.
Sono state pianificate le azioni da condurre per giungere – in coincidenza dell’edizione 2002 della manifestazione “Non ti scordar di me” – dedicata al ricordo della strage mafiosa di Pizzolungo – ad avere operativo il sito dove raccogliere i documenti giudiziari e la web radio funzionante in sinergia con gli studenti del Liceo Ximenes-Fardella che, come ha spiegato nel corso dell’incontro il rappresentante d’istituto, Gioele Tallarita, hanno già avviato un analogo progetto di comunicazione e intrattenimento.
Al progetto culturale “Da Cosa Nostra a Casa Nostra” verrà chiesta l’adesione di altri istituti scolastici trapanesi. “Pensiamo alla creazione di una palestra culturale dove agli esercizi per tenere viva la memoria si aggiungano quelli per avere profonda conoscenza della storia di questo territorio e così per riuscire a far crescere consapevolezza e capacità di resistenza contro il fenomeno mafioso – dicono i sindaci di Trapani ed Erice, Tranchida e Toscano -, che sappiamo bene come nella nostra terra ha alimentato un filone culturale che ha condotto anche a un pensiero negazionista sull’esistenza stessa del fenomeno mafioso. In questo cammino abbiamo incontrato già importanti collaborazioni e tra queste tanti giovani che stanno crescendo col desiderio di vedere sconfitta una volta e per sempre l’organizzazione mafiosa”.