Sicurezza e riconoscimento dei diritti sono alcuni tra i principi fondamentali alla base del protocollo d’intesa fra la Prefettura e l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani che è stato sottoscritto dalla prefetta Filippina Cocuzza e dal commissario straordinario dell’Asp Paolo Zappalà in vista della prossima riattivazione del Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) di contrada Milo a Trapani.
L’accordo definisce l’organizzazione dei servizi sanitari offerti dall’Asp per garantire ai migranti trattenuti nel Centro di permanenza l’accesso alle prestazioni sanitarie e a quelle specialistiche nei presidi ospedalieri e distrettuali.
L’accordo prevede, inoltre, i controlli anti Covid dei migranti, con tamponi molecolari/test antigenici, in ingresso e in uscita dal Centro, al momento del rimpatrio presso i Paesi di origine o in caso di trasferimento presso altri CPR.
Alla firma erano presenti il capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno, prefetto Michele Di Bari; la prefetta Michela Lattarulo, direttrice centrale dei Servizi civili per l’immigrazione e l’asilo del Ministero dell’Interno; Antonio Sparaco, direttore U.O.C. Centro Salute Globale del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Trapani.
Hanno partecipato anche il colonnello Giuseppe Russi, comandante del 3° Reparto Genio del 16° Gruppo Genio Campale dell’Aeronautica Militare che ha curato i lavori di ristrutturazione del Centro – ex Hotspot – di Milo e il vice sindaco del Comune di Trapani, Vincenzo Abbruscato.
Nell’ambito della struttura del CPR opera anche la Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale che ha il compito di valutare le richieste di protezione internazionale, garantendo ai cittadini stranieri la necessaria assistenza nel rispetto dei diritti umani.