Come aveva anticipato ieri sera il sindaco Massimo Grillo, Marsala entra nel novero dei comuni dichiarati “zona rossa” a causa del crescente numero dei contagi del coronavirus. Il provvedimento è stato firmato oggi dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci dopo la richiesta avanzata dall’ASP di Trapani.
“Si tratta di una decisione che condivido e che è stata adottata per tutelare la salute pubblica della comunità marsalese – ha detto il sindaco Massimo Grillo – .Al tempo stesso sono dispiaciuto perché tanti titolari e/o gestori di attività commeciali saranno costretti a chiudere le loro attività. Desidero, però, precisare che gli ultimi dati sui contagi sono chiari ed espliciti. A chi fa presente che nei mesi scorsi si è arrivati a oltre 700 casi di positività nel nostro territorio e non era stato preso nessun provvedimento, tengo a ribadire che la normativa nazionale nel frattempo è cambiata in maniera più rigorosa. A tutti i cittadini chiedo il rispetto delle regole per uscire al più presto da una situazione certamente penalizzante ma che – lo ribadisco – è stata presa a tutela della salute pubblica”.
Le restrizioni previste per la zona rossa entreranno in vigore da domenica prossima, 11 aprile, e cesseranno giovedì 22 aprile. Di seguito le regole a cui i cittadini dovranno attenersi.
Spostamenti
È vietato uscire da casa se non per “comprovati motivi di lavoro, salute o necessità” da autocertificare. Divieto di spostamento dunque all’interno del proprio comune e, ovviamente, anche negli altri comuni o fuori regione, sempre che non sia giustificato e certificato. Le passeggiate sono consentite solo nelle vicinanze delle proprie abitazioni.
È sempre consentito il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza; è vietato, in ingresso ed in uscita, il transito per raggiungere le seconde case (abitazioni non principali). È permesso il transito, in ingresso ed in uscita, dal territorio comunale per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza, per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni o servizi essenziali, raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti. Rimane consentito il transito, in entrata ed in uscita, per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali e le attività imprenditoriali non differibili connesse al ciclo biologico di piante.
Scuola
Anche alle scuole si applicheranno le disposizioni nazionali quindi, l’attività scolastica e didattica sarà in presenza solo fino alla prima media compresa. Per tutte le altre attività scolastiche è prevista la Dad. Al momento, dunque, i nidi, scuola dell’infanzia, primaria e prima media saranno in presenza.
Negozi
Chiusi i negozi di calzature e abbigliamento (tranne quelli per bambini), aperti i negozi di generi alimentari, le edicole e altri beni di prima necessità, dalle farmacie alle tabaccherie ai prodotti di elettronica e le librerie. Asporto e domicilio in bar e ristoranti, il primo solo fino alle 18.
Altre attività
Stop ai mercati, a parte quelli di prodotti alimentari. Niente parrucchieri né barbieri. I cinema, i teatri, le palestre e le piscine restano chiusi come avviene ormai da mesi. Chiuse le ville comunali.
Sport
L’attività sportiva resta consentita in zona rossa ma bisogna restare nel proprio comune, a meno che non sia necessario spostarsi in un altro comune per indisponibilità di strutture idonee nel proprio comune (il tennista, tesserato con la Fit, può andare ad allenarsi in un comune diverso da quello di residenza o domicilio, qualora nel suo non ci siano campi disponibili). E, per attività come running o ciclismo, si possono varcare i confini comunali nel caso in cui lo spostamento sia funzionale all’attività sportiva e il punto di partenza e di arrivo siano nello stesso comune. In zona rossa, infine, l’attività motoria all’aperto (la passeggiata, per esempio) è consentita solo individualmente e nei pressi della propria abitazione. In tutti i casi è necessario rispettare sempre la distanza di sicurezza dalle altre persone e sono vietati gli assembramenti.