Dopo la “zona rossa” nazionale disposta per le feste pasquali, l’Italia torna ad essere divisa tra il rosso e l’arancione.
Nove sono le regioni in “zona rossa”, quella che prevede,le massime restrizioni per contenere il contagio del coronavirus. Si tratta di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e Campania.
La Sicilia rientra nel gruppo delle regioni in “arancione” insieme a Veneto, Marche, Provincia di Trento, Lazio, Abruzzo, Liguria, Basilicata, Sicilia, Molise, Sardegna, Umbria e Provincia di Trento e Bolzano.
Domani, intanto, entrerà in vigore il nuovo decreto che fissa regole e divieti
validi fino al prossimo 30 aprile. Non è previsto, al momento, il ritorno alla fascia gialla mentre il passaggio in fascia bianca potrà avvenire dove ci sono 50 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. Dove ci sono 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti scatta automatico il passaggio in fascia rossa.
È stato prorogato il coprifuoco dalle 22 alle 5 e il divieto di spostamento tra le regioni ma con la possibilità di andare nelle seconde case.
Scatta l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari e lo “scudo penale” per i vaccinatori in caso di morte o lesione grave subita da chi è sottoposto all’inoculazione.
Il nuovo decreto prevede la possibilità di riesaminare i divieti, consentendo la riapertura di alcune attività, se la regione avrà parametri da zona gialla, ma sulla valutazione peserà anche il numero di cittadini già vaccinati. Non è stata fissata una data ma è possibile che ciò avvenga dopo le prime due settimane di applicazione delle misure.