Personale sanitario e misure organizzative per prevenire e contenere il contagio da Covid-19 nelle carceri della Sicilia. Lo prevede il protocollo d’intesa tra la Regione Siciliana e il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria firmato stamattina a Palazzo Orléans dal presidente della Regione Nello Musumeci e dalla provveditrice regionale Cinzia Calandrino alla presenza del capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Dino Petralia, dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e dell’assessore regionale al Territorio e Ambiente Toto Cordaro.
L’Assessorato alla Salute si impegna a individuare e assegnare personale sanitario (medici, infermieri, operatori) per implemetare l’adozione delle misure di prevenzione e contenimento della diffusione del coronavirus a tutela del personale penitenziario (circa 4 mila unità) in servizio nelle 23 carceri siciliane e al Provveditorato regionale della Sicilia. Le Asp provinciali avranno la possibilità di costituire presidi sanitari anti Covid negli Istituti penitenziari e garantiranno l’attuazione di specifiche misure igienico-sanitarie.
In particolare, cureranno la fornitura di tamponi per il personale delle strutture sanitarie, la somministrazione di test diagnostici per accertare l’eventuale positività al Coronavirus e di test rapidi con finalità di screening sul personale penitenziario. Garantiranno, inoltre, il monitoraggio periodico preventivo, il tracciamento degli eventuali contagi riguardanti il personale penitenziario, inclusi i volontari, i ministri di culto, gli assistenti sociali, i docenti e il personale che accede nelle carceri.
Il Provveditorato regionale si è impegnato a sensibilizzare il personale allo scrupoloso rispetto delle misure vigenti di prevenzione e contenimento della diffusione virale.
«E’ un passo significativo – ha commentato il presidente Nello Musumeci – nel processo di collaborazione tra Istituzioni perché la Regione Siciliana non può restare inerme di fronte a tutto quello che avviene all’interno delle mura carcerarie, sia per quanto riguarda il personale in divisa sia la popolazione detenuta. È chiaro che i problemi si esasperano nella stagione del Covid ma cogliamo questa opportunità per migliorare la vivibilità e la sicurezza dell’ambiente carcerario».
«Siamo grati della disponibilità manifestata dalla Regione – ha dichiarato il capo del Dap Dino Petralia – e da quanti si sono impegnati nella realizzazione di questo protocollo che rappresenta un primato per questo territorio».
«L’intesa – ha sottolineato la provveditrice Calandrino – ha lo scopo di tutelare il personale che opera all’interno delle carceri dell’Isola e che quotidianamente compie un lavoro in prima linea».
Fra le misure previste dal protocollo ci sono l’individuazione di locali in cui svolgere le attività sanitarie; il rilevamento dei fattori di rischio all’interno delle carceri; l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie; il mantenimento della distanza di sicurezza; la disponibilità di prodotti igienizzanti per il personale e dispenser accessibili negli spazi comuni; la pulizia quotidiana e la sicurezza di tutti gli automezzi; l’areazione e la pulizia degli ambienti e la successiva sanificazione nel caso sia rilevata la presenza di una persona affetta da Covid-19; la verifica della avvenuta sanificazione negli ambienti di lavoro e nelle caserme; il ricambio dell’aria nei luoghi di lavoro; la fruizione alternata degli spazi comuni; la riduzione al minimo dei tempi di permanenza e l’organizzazione delle riunioni di lavoro in modalità a distanza.
Il protocollo prevede anche una formazione concordata fra istituzione penitenziaria e Asp rivolta al personale delle carceri con riferimento all’analisi del contesto ambientale e alle variabili che influenzano lo stato di salute psicofisica.
https://fb.watch/386VMuhaNy/