Sette i morti in Italia infettati dal Coronavirus. I deceduti erano, però, tutti anziani o con malattie pregresse. I contagi sono, ad oggi, oltre 280.
Per comprendere la reale pericolosità del virus vi riporto la mortalità del Coronavirus comparata a quella da altre cause infettive, quali influenza ed infezioni da Klebsiella multiresistente (ceppo New Dehli).
Coronavirus: 3,2 decessi ogni 100 casi.
Klebsiella New Dehli: un decesso ogni due casi.
Influenza, secondo le stime del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore della Sanità.
In Italia ogni anno circa il 9 cento della popolazione (60,48 milioni dati aggiornati al 2018) è colpito da sindromi simil influenzali. Nel nostro Paese i virus influenzali causano direttamente all’incirca 300-400 morti ogni anno, con circa 200 morti per “polmonite virale primaria”; a queste stime vanno poi aggiunte tra le 4 mila e le 10 mila morti “indirette”, dovute a complicanze polmonari o cardiovascolari, legate all’influenza.
Tali complicanze colpiscono soprattutto adulti con malattie gravi e con più di 65 anni, fattori che aumentano il rischio di morte. Appare, quindi, evidente che l’influenza stagionale è più pericolosa del nuovo coronavirus.
La mortalità ad oggi nota per coronavirus subisce, inoltre, un evidente effetto distorsivo, legato al fatto che non diagnostichiamo tutti i casi ma solo quelli più gravi e quindi tendiamo a sovrastimarla.
Il mondo scientifico sta cercando, però, di spiegare alla popolazione che ci troviamo in un momento delicato e che le misure adottate per affrontare il problema, come l’isolamento, sono essenziali per evitare una maggiore diffusione anche se possono ridurre per un periodo di tempo la libertà personale.
Contro questo virus servono scienza e intelligenza, la ricerca sta facendo grandi passi avanti, in atto si stanno studiando gli anticorpi dei pazienti guariti per saperne di più. In atto è in corso uno studio per verificare se gli antivirali usati per l’HIV e per l’Ebola, possano funzionare e neutralizzare con efficacia il nuovo coronavirus Covid-19.
Quindi, amici lettori, anche se difficile per tutti, il primo passo è mantenere la calma e non lasciarsi prendere dal panico che non aiuta.
Cosa possiamo fare, in concreto, per proteggerci? Manteniamoci informati sulla diffusione dell’epidemia, i dati sono disponibili sul sito dell’OMS, e adottiamo le seguenti misure di protezione personale:
- Lavati spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle tue mani.
- Mantieni una certa distanza – almeno un metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata.
- Evita di toccarti occhi, naso e bocca con le mani se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e hai viaggiato di recente in Cina o se sei stato in stretto contatto con una persona ritornata dalla Cina e affetta da malattia respiratoria.
- Se hai febbre, tosse o difficoltà respiratorie e hai viaggiato di recente in Cina o se sei stato in stretto contatto con una persona ritornata dalla Cina e affetta da malattia respiratoria segnalalo al numero gratuito 1500, istituito dal Ministero della salute.
Ricorda che esistono diverse cause di malattie respiratorie e il nuovo coronavirus può essere una di queste. Se hai sintomi lievi e non sei stato recentemente in Cina, rimani a casa fino alla risoluzione dei sintomi applicando le misure di igiene, che comprendono l’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani).
Punto Salute News è il blog del dottor Andrea Re. E’ possibile interagire con lui attraverso la sua pagina Facebook.