Dietro lo “schermo” di una scuola di preparazione ai concorsi c’era invece – come vi abbiamo raccontato ieri – un’attività illecita volta a favorire, dietro compenso, alcuni candidati a concorsi nei Vigili del Fuoco e nella Polizia.
In uno degli episodi ricostruiti dai Carabinieri, il 54enne alcamese Giuseppe Pipitone, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco, dopo aver ricevuto la somma di 3.500 euro da una ragazza, anche’essa tra gli attuali indagati, l’avrebbe accompagnata a Roma, presso l’impianto sportivo di Capannelle, dove la giovane avrebbe dovuto sostenere l’esame in piscina.
Tramite i suoi contatti, Pipitone sarebbe riuscito ad ottenere l’accesso della candidata alla piscina alcuni giorni prima della prova, cosa ovviamente non consentita, per esercitarsi nell’esecuzione di quanto richiesto: un tuffo, 9 metri di nuoto, 8 metri in apnea attraversando alcuni ostacoli e ulteriori 8 metri di nuoto fino al termine del percorso stabilito dalla commissione. L’episodio si riferisce al 2018.